PhotoFast è stata la prima società al mondo a lanciare dischi SSD ad alte prestazioni e capienza maggiorata fino a 265GB compatibili col nuovo MacBook Air. Ora però, su esplicita richiesta di Apple, ne avrebbe cessato produzione e commercializzazione.
Il kit di upgrade creato da PhotoFast e dedicato al supersottile con la mela avrebbe permesso agli utenti di aggiornare il proprio portatile con una memoria SSD più capiente e molto più performante della stessa SSD di serie. Almeno sulla carta, parliamo di un transfer rate dichiarato di 250MB/s contro gli attuali 150MB/s: un bel divario che potrebbe fare la differenza per gli utenti più esigenti.
Tuttavia, la medesima società è anche un membro dell’MFI Program, è licenziataria cioè del marchio Apple per la creazione e commercializzazione di dispositivi compatibili con iPod, iPhone e iPad. E pare che, per tarpare le ali a PhotoFast, i legali di Cupertino abbiano paventato la revoca della licenza a tempo indeterminato. Un ricatto a cui la società si è dovuta piegare, per non rischiare di perdere tout court il proprio core business. E comunque, parliamo di qualcosa già visto coi caricabatterie HyperMac, bloccati su ingiunzione della mela, o con i cloni di Meizu.
Certo, c’è sempre la possibilità che Apple abbia semplicemente chiesto di attendere soltanto che anche Toshiba, partner MBA ufficiale della mela, fosse pronta coi suoi moduli SSD. Ciò significa che, più di un blocco vero e proprio, si sia trattato di una “calorosa richiesta”. Anche perché è difficile che Apple possa tenere lontani i produttori di terze parti dal lucroso mercato delle espansioni ancora per molto. La porta utilizzata nei MacBook Air per connettere le SSD, infatti, è standard.