Scrivere un libro non è di certo semplice, ma vi è qualcosa di ben più complesso rispetto al primo processo creativo: trovare un editore che lo pubblichi. Gli scrittori finiscono così in un circolo vizioso di bozze e porte sbattute in faccia, di contratti limitanti e spesso poco remunerati, di richieste di modifica alla trama per far felici gli esperti del marketing. Per correre in soccorso a tutti gli autori stanchi della solita editoria, Apple ha lanciato Breakout Books: si tratta di una sezione di iBookstore completamente indipendente, dove è lo scrittore stesso a pubblicare le sue opere e a deciderne il prezzo, saltando i gatekeeper soliti del mondo editoriale.
Breakout Books, attivo al momento negli Stati Uniti ma pronto allo sbarco internazionale, è una sorta di vetrina pubblicitaria per le ultime pubblicazioni autoprodotte, con in evidenza i libri che hanno ottenuto maggior successo fra i lettori. Già da tempo Apple garantisce la possibilità agli scrittori di distribuire libri senza intermediari, ma i titoli si son sempre un po’ persi nel marasma dell’immensa libreria di iBookstore, nascosti dai grandi successi commerciali. Con questa sezione, invece, anche gli autori emergenti potranno godere di una giusta visibilità.
Non servono prerequisiti particolari per accedere come scrittori a iBookstore e a Breakout Books: basta un account su iTunes Store, l’iscrizione al programma partner di Cupertino e seguire le istruzioni per convertire le opere nei formati consentiti per il mondo iOS. Chi fosse in vena di multimedialità, può inoltre avvalersi del gratuito iBooks Author, un software pensato per rendere semplice la creazione di ebook interattivi con già incorporate le feature di pubblicazione sul negozio virtuale targato Mela. I libri possono essere distribuiti gratuitamente o a pagamento, tramite il tipico modello di revenue sharing al 30% sul prezzo di copertina. Se di primo acchito il 30% di trattenute può apparire un obolo troppo oneroso per lo scrittore, si ricordi come i contratti classici dell’editoria rischiano di far arrivare molto meno nelle tasche degli autori. E si prenda come esempio il successo di App Store che, pur avendo la stessa percentuale, garantisce oggi introiti massicci a tantissimi sviluppatori. Il segreto sta nella distribuzione e negli alti numeri: quel che si rinuncia in revenue sharing, viene ampiamente compensato dalla facilità con cui si moltiplicano le copie vendute.
Apple ha così annunciato l’idea della sezione Breakout Books:
«La feature Breakout Books è solo una delle tante modalità su cui stiamo lavorando per aiutare i lettori a scovare gli autori emergenti di iBookstore.»
Dello stesso avviso anche Mike Shatzkin, direttore esecutivo di Idea Logical Co., una società di consulting per il mondo editoriale:
«Sembra che Apple voglia rispettare il potere degli autori autoprodotti. Pare che la società voglia offrire un ottimo servizio per questi scrittori, in modo che non si rivolgano solo ad Amazon per i propri titoli.»