Uno degli aspetti più amati dei computer targati Mela, è da sempre la loro silenziosità. Negli anni i laptop e i desktop di Apple si sono contraddistinti rispetto alla concorrenza per il loro funzionamento privo di ronzii e altri rumori molesti, ma negli ultimi tempi anche Cupertino si è dovuta arrendere alle necessità di raffreddamento delle proprie macchine. Con l’arrivo dei processori Intel, il surriscaldamento di CPU e GPU si è fatto decisamente più importante rispetto alle precedenti soluzioni Power PC, e quindi l’utilizzo intensivo delle ventole è diventato un obbligo. E, sebbene con una frequenza inferiore rispetto alla controparte Windows, sono in molti gli utenti a lamentare il tipico effetto di “decollo di un elicottero” durante i task intensivi, come la visione di un film in HD o un videogioco di ultima generazione.
Steve Jobs non ha mai amato il rumore delle ventole e durante la sua permanenza in Apple ha fatto di tutto per sbarazzarne. A volte con brevetti di raffreddamento liquido, mai tradotti però in un prodotto reale, altre sottostimando il surriscaldamento dei computer con effetti funesti, si pensi alla primissima generazione di MacBook White. La soluzione è arrivata però dopo la sua morte grazie a Jonathan Ive, con la realizzazione di ventole con pale asimmetriche per abbattere i rumori molesti. Ora quel progetto, portato a compimento con i MacBook Pro Retina Display, è stato sottoposto all’US Patent and Trademark Office per il brevetto. Ed è quindi possibile apprendere come la Mela sia riuscita a ridurre il ronzio pur non eliminando le ventole.
Dalla proposta di registrazione si evince come Apple abbia condotto lunghi studi sulle frequenze audio e su come l’udito umano le percepisca. Senza voler entrare in tecnicismi troppo complessi, pare che il ricorso a pale dalla forma e dalla spaziatura asimmetrica consenta di attutire i toni prodotti dal motore e della spostamento dell’aria, assorbiti da frequenze discrete fra di loro alternate. Nei fatti, questo sistema non produce ventole empiricamente più silenziose, bensì ventole che vengono percepite come tali dall’orecchio umano perché operanti su frequenze multiple:
«Disperdere l’energia di un tono fra un numero diverso di frequenze discrete, può far sembrare il tono meno rumoroso all’ascoltatore, perché si riduce la percezione tonale BPD [blade pass frequency] delle pale. Disporre le pale della ventola in modo asimmetrico, mantenendo però il bilanciamento della ventola, è uno dei metodi per controllare gli effetti dei toni puri.»
In altre parole, e volendo semplificare al massimo, con questo sistema i ronzii vengono percepiti dall’orecchio umano più attutiti del normale, per un piacere d’utilizzo senza pari. Un’altra dimostrazione di come Apple sia estremamente orientata alla soddisfazione dei propri clienti, e chissà che in futuro non riesca nel suo sogno di eliminare le ventole in toto.