Apple Card, il nuovo servizio di pagamento lanciato da Apple negli Stati Uniti, sta attirando le curiosità non solo dei consumatori, ma anche degli esperti. Al centro delle attenzioni innanzitutto l’environment digitale costruito da Apple su iOS, ma anche la carta magnetica associata. Tanto che Businessweek ha deciso di farla analizzare, per scoprire se sia davvero in titanio così come il gruppo di Cupertino ha dichiarato.
La redazione di Businessweek ha deciso di inoltrare una Apple Card a un docente di mineralogia dell’Università della California, Hans-Rudolf Wenk. Tramite l’analisi con un microscopio a elettroni, il docente è riuscito a scoprire la composizione della carta di credito: Apple Card è effettivamente al 90% realizzata con titanio, ma vi è anche un 10% di alluminio.
Quest’ultimo potrebbe essere stato impiegato per la rifinitura esterna, per garantire un effetto argento su tutta la carta. Nonostante Apple abbia dichiarato di aver sottoposto l’oggetto a diversi processi di protezione, è emerso da qualche giorno come la carta tenda a rovinarsi a contatto con superfici ruvide oppure con gli accessori in pelle. Un fatto a dir poco singolare, quest’ultimo, considerato come normalmente le carte di credito vengano conservate all’interno dei portafogli.
Apple Card, al momento disponibile unicamente negli Stati Uniti, permette di associare i propri servizi di credito con Apple Pay, per un pagamento immediato e senza stress. Il sistema previsto da Cupertino prevede la possibilità di vedere in tempo reale a quanto ammontino gli interessi in base alla cifra che si desidera pagare. Inoltre, è stato implementato un sistema di cashback che permette di ricevere, in modo del tutto istantaneo, il 3% sugli acquisti in Apple Store, il 2% su quelli effettuati su Apple Card e l’1% tramite carta in titanio.