Da tempo si discute della possibilità che alcuni nuovi servizi disponibili in auto, tra cui Siri e CarPlay di Apple, siano in realtà delle distrazioni per il conducente. Qualche tempo fa una ricerca, seppur con evidenti limiti empirici, ha dimostrato come i prodotti di Cupertino possano costituire un pericolo alla guida. E allo stesso risultato è arrivata l’Università dello Utah, ovviamente non limitando la questione alla sola mela morsicata. Il gruppo californiano ha voluto però rilasciare una dichiarazione in merito.
Stando ai test condotti dall’ateneo statunitense, Siri sarebbe l’assistente vocale che causa maggiore disturbo al volante, fra sei altre marche analizzate. Lo studio ha analizzato la frequenza cardiaca del guidatore, così come i livelli di stress, scoprendo come il comunicare vocalmente con Siri raggiunga un punteggio di distrazione cognitiva di 4 su una scala da 1 a 5. La voce robotica di iPhone, disponibile anche nei sistemi integrati CarPlay, genererebbe frustrazione e costringerebbe il possessore a concentrarsi su elementi estranei alla strada.
Così come riporta il Wall Street Journal, Apple ha vagamente smentito una simile possibilità, poiché Siri Eyes Free e CarPlay sarebbero stati appositamente creati per ridurre la pericolosità alla guida, non solo allontanando lo smartphone dalle mani dell’autista, ma anche prevedendo un set limitato di funzioni proprio per garantire la massima concentrazione:
CarPlay e Siri Eyes Free usano intuitivamente i controlli nativi del tuo veicolo, affinché non si debba prendere e controllare lo smartphone mentre si è alla guida. Queste esperienze sono progettate in modo che si possa accedere solo ad applicazioni che sono ottimizzate per l’automobile e che hanno senso nell’utilizzo di un veicolo.
Il problema, così come vari esperti in questi ultimi mesi hanno sostenuto, sono i criteri di valutazione dei nuovi servizi vocali, di qualsiasi produttore. Si tende infatti ad analizzare come queste funzioni si discostino dal rischio zero di distrazione, quando in realtà dovrebbero essere studiate in merito alla riduzione delle conseguenze dannose di altre abitudini ben più pericolose. In altre parole, conversare con Siri comporterà naturalmente un certo grado di pericolo, ma di grado ben più ridotto di tenere fra le mani lo smartphone oltre che il volante. E questo semplicemente poiché è difficile convincere il conducente a mettersi in condizioni di totale sicurezza, con autoradio spenta e telefono disattivato, quindi l’unica strategia possibile è quella della riduzione dei comportamenti indesiderati anziché la loro totale eliminazione.