Di nuovo un problema a luci rosse per Apple, questa volta però a parti invertite. Non si tratta, infatti, dell’ennesima applicazione epurata da App Store per contenuti non consoni a minori e nemmeno dell’ennesima crociata del colosso di Cupertino per mantenere il suo walled garden il più pulito possibile. A quanto pare, l’azienda sarebbe indagata per un caso di pornografia in quel della Cina.
Il rapporto tra Apple e la pornografia è da sempre conflittuale e stupisce, perciò, che la società possa essere accusata di aver diffuso materiali a luci rosse. Perché di questo sembrerebbe parlare il People’s Daily, una delle testate maggiori della Cina: un’indagine fra 198 siti Web e applicazioni che avrebbero favorito la diffusione di materiali XXX, tra cui appunto il negozio virtuale targato mela morsicata.
Sebbene sia complesso capire di cosa siano davvero accusate queste società e cosa la Cina davvero intenda per pornografia – al momento si ha solo una traduzione elettronica dal mandarino, niente di troppo comprensibile – secondo la redazione di CNet Apple sarebbe indirettamente implicata per alcune app apparse su App Store. Un fatto assolutamente insolito – se non addirittura nonsense – considerando appunto la tipica ritrosia della Mela per i materiali in odor di nudità, tanto da aver rasentato i limiti del ridicolo in più occasioni con delle censure forse immotivate ed eccessive.
Sempre CNet sottolinea come la citazione di Apple, ovviamente parte in causa del tutto indiretta e inconsapevole, possa essere una delle tante modalità con cui il Governo Cinese sta facendo pressione sul colosso di Cupertino. Qualche settimana fa, infatti, è stato proprio il People’s Daily a lanciare il j’accuse contro la Mela per la questione delle garanzie e la tipica chiusura nei confronti dei giornalisti, generando una risposta però contrastante da parte dell’utenza. Che sia anche questo un caso per approfittare dell’immagine di Cupertino per via mediatica? Se ne saprà di più nelle prossime ore, quando i contorni di questa curiosa vicenda si delineeranno maggiormente. Nel frattempo, farà di certo sorridere i lettori vedere il nome di Apple associato a politiche a luci rosse.