Una nuova class action coinvolge Apple, questa volta sul fronte dei caricatori. È quanto accade negli Stati Uniti, dove è stata depositata una causa presso la Corte Distrettuale del Central District della California. Secondo i legali di una utente, Monica Emerson, il gruppo di Cupertino nel 2016 avrebbe costretto i clienti a dotarsi di nuovi caricatori per i loro smartphone.
Secondo quanto riferito nella causa, la problematica si riferirebbe agli iPhone: nel novembre del 2016, a seguito di un aggiornamento software, gli smartphone avrebbero smesso di riconoscere i caricatori ufficiali di Cupertino. Non è però tutto, poiché i legali riferiscono come lo stesso sia accaduto nell’ottobre del 2017, sempre a seguito di un aggiornamento di iOS, quando alcuni iPhone avrebbero mostrato a schermo il messaggio “questo accessorio potrebbe non essere supportato” nel tentativo di collegare un caricatore ufficiale al device. Di conseguenza, viene richiesta una compensazione poiché i clienti coinvolti sarebbero stati costretti ad acquistare un nuovo strumento di carica, sia originale che di terze parti.
Al momento, così come riferisce AppleInsider, non è però dato sapere se la causa avrà effettivamente un seguito. A quanto pare, il numero di dispositivi affetti rimarrebbe ridotto rispetto ai milioni venduti dal gruppo di Cupertino quell’anno. Ancora, il messaggio d’errore a schermo potrebbe essere apparso per le più svariate ragioni, come caricatori danneggiati, problemi software e molto altro ancora. Non è quindi chiaro, di conseguenza, se Apple possa essere considerata responsabile dei malfunzionamento o se, in alternativa, la questione sia indipendente dalla volontà del gruppo di Cupertino. Sempre AppleInsider sottolinea come non risulti, a oggi, che la società californiana abbia mai implementato strumenti software o hardware per limitare immotivatamente l’uso di vecchi caricatori.
Anche di recente, più precisamente nel settembre del 2018, Apple ha incontrato momentanei bug sulla ricarica. Con il rilascio di iOS 12, infatti, alcuni utenti hanno segnalato il mancato riconoscimento del caricatore, un problema poi risolto con un successivo aggiornamento software.