Nuovo impegno ambientale per Apple, dopo la decisione di convertire tutti i suoi datacenter all’energia solare ed eolica: l’azienda scenderà in campo per scoprire se i fornitori si avvalgano di miniere di stagno illegali.
In una nota pubblicata sulla pagina dedicata alla responsabilità della catena dei fornitori – al momento solo per la versione inglese – il gruppo di Cupertino ha annunciato l’imminente invio di personale di controllo a Bangka Island, in Indonesia, per controllare la produzione di stagno. In uno sforzo per “inquadrare al meglio la situazione”, la Mela indagherà l’eventuale presenza di miniere illegali del metallo, affinché tutti gli standard di conservazione ambientale siano mantenuti.
Bangka Island, in Indonesia, è una delle principali regioni mondiali per la produzione di stagno. Le recenti preoccupazioni sull’estrazione illegale dello stagno ha spinto Apple a una visita di controllo per capirne di più. Utilizzando le informazioni che abbiamo raccolto, Apple ha inaugurato un gruppo di lavoro EICC focalizzato sulla questione e sta aiutando a finanziare un nuovo studio sulle attività d’estrazione della regione, per comprendere al meglio la situazione.
Il tutto nasce da alcune recenti accuse apparse in Rete, con la definizione di una petizione a cui hanno partecipato ben 24.000 persone. Voluta dall’associazione Friend Of The Earth, l’iniziativa ha cercato di sensibilizzare le grandi aziende a un utilizzo consapevole dei metalli da estrazione, a partire direttamente dalla fonte. Le miniere illegali, infatti, non utilizzando standard idonei di produzione né provvedendo a proteggere la regione dal loro impatto ambientale, sono una minaccia all’ecosistema dell’isola indonesiana. Le attività forsennate di miniera stanno portando all’abbattimento incontrollato delle foreste, alla distruzione delle barriere coralline e all’inquinamento delle risorse idriche marine.
Apple si avvale di ben 249 fornitori per la sua catena di sfruttamento dello stagno, uno dei più utilizzati in ambito industriale perché largamente sfruttato per circuiti stampati, microchip, cavi, saldature e molto altro ancora. Anche Samsung ha affermato di utilizzare stagno prodotto a Bangka Island, sebbene non lo estragga direttamente ma passi da società e fornitori terzi.