Apple contro Samsung: le prove di iPhone

L'avvocato di Apple porta delle prove in tribunale per il processo contro Samsung: l'azienda coreana avrebbe copiato il design del melafonino.
Apple contro Samsung: le prove di iPhone
L'avvocato di Apple porta delle prove in tribunale per il processo contro Samsung: l'azienda coreana avrebbe copiato il design del melafonino.

Novità dal processo che vede Apple contro Samsung per presunta violazione di proprietà brevettuali relative al design dei dispositivi: pare che il gruppo sudcoreano sia intenzionato a dimostrare alla corte, e in tutti i modi possibili, che Cupertino abbia tratto ispirazione da altri per il design di iPhone, ma un avvocato della Mela – Harold Mcelhinny – ha portato delle prove tangibili in tribunale che proverebbero le violazioni del competitor.

L’avvocato del team di Tim Cook ha provveduto a depositare in tribunale dei documenti utili a dimostrare come Samsung pensasse che «iPhone è facile da copiare» e che l’azienda fosse davvero in crisi a causa della difficoltà di trovare un design diverso per i propri terminali. La documentazione comprende anche delle immagini che mostrano l’evoluzione del design dei prodotti Samsung dall’era pre-iPhone a quella attuale.

Harold Mcelhinny vuole dimostrare come il design degli smartphone Samsung sia drasticamente cambiato e reso più simile al melafonino da quando iPhone è stato lanciato sul mercato, e ha sottolineato che «come tutti sappiamo, è più facile copiare che innovare. Apple aveva già preso i suoi rischi». A ogni modo, affermare che un form factor o un hardware sia facile da copiare, chiaramente non vuol dire necessariamente che sia stato davvero copiato, e l’avvocato della Mela lo sa bene: per questo, ha introdotto altre prove che raffigurano appunto i cellulari Samsung rilasciati prima del 2007 e quelli lanciati dopo il debutto di iPhone. L’immagine è visibile qui in apertura.

Samsung dovrà dunque chiarire al giudice il perché di un cambio così drastico al design dei propri prodotti. Apple vorrebbe un risarcimento danni pari a 2,525 miliardi di dollari.

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