Apple ha dovuto modificare, a poche ore dalla presentazione ufficiale, gran parte del materiale informativo diramato ad illustrazione del proprio nuovo iPad. Il motivo è in una evidente distorsione pubblicitaria, qualcosa che ha immediatamente attirato le attenzioni portando ad una segnalazione alla Federal Trade Commission le cui reazioni sono state anticipate dall’immediato retrofront di Cupertino.
Il problema è nel fatto che l’iPad, come noto, non supporta Flash. La cosa ha assunto forte evidenza durante la presentazione dello Yerba Buena Center, quando Steve Jobs ha mostrato un’immagine del New York Times con un’icona di errore nello spazio ove era allocato contenuto Flash. Nelle ore successive Adobe ha immediatamente alzato la voce contestando il mancato supporto alla propria tecnologia. Nonostante tutto questo polverone, Apple sembra aver finto di ignorare la questione portando online immagini dell’iPad evidentemente fasulle poiché contenenti paginate web su cui erano visibili anche i contenuti non supportati.
Una pubblicità con immagini fasulle è una pubblicità ingannevole e pertanto passabile di sanzione da parte della FTC. Apple, quindi, non ha potuto far altro che eliminare le immagini originali sostituendole con immagini in cui il mancato supporto a Flash è cosa evidente ed ammessa.
Immagine modificata nel video di presentazione delliPad
Il danno è però ormai fatto: gran parte del materiale relativo all’iPad è stato prodotto e divulgato nelle ore successive alla presentazione, creando forte attenzione in tutto il mondo e portando quindi il messaggio distorto all’attenzione dell’utenza. Solo in seguito il materiale è stato corretto. Non è dato a sapersi, ora, se la FTC vorrà comunque intervenire sulla vicenda o se il passo indietro di Apple sia sufficiente ad evitare sanzioni.
Pubblicità iPad: prima e dopo (da PcWorld)
La segnalazione alla Federal Trade Commission è stata segnalata da Paul Threatt, graphic designer di Atlanta che descrive sé stesso come un “Mac power user” che ha anche collaborato all’apertura del primo Apple Store della Virginia. La sua segnalazione, in questo caso, ha però creato non poco imbarazzo a Cupertino. Imbarazzo, però, non nuovo: già nel 2008 l’inglese Advertising Standards Authority costrinse il gruppo a sospendere alcune pubblicità iPhone, qualcosa che nel 2004 era successo invece con i Power Mac G5.
L’azione correlata all’iPad appare pertanto una forzatura in qualche modo voluta, ma già nel caso dell’iPhone il messaggio al gruppo fu chiaro: una pubblicità modificata porta agli utenti l’immagine di un’esperienza impossibile da ottenersi. Nel caso dell’iPad le immagini hanno avuto vita breve, ma lunga quanto sufficiente per raggiungere piena notorietà e diffusione internazionali.