La prima trimestrale di cassa comunicata da Apple in assenza di Steve Jobs vede il gruppo crescere sulla scia dei risultati dei prodotti sul mercato, ma al tempo stesso la bocciatura del titolo AAPL denota la delusione con cui Wall Street ha raccolto il computo di bilancio presentato da Tim Cook.
I numeri, così come comunicati dal gruppo: «L’Azienda ha annunciato un fatturato trimestrale di 28,27 miliardi di dollari e un utile netto trimestrale di 6,62 miliardi di dollari, pari a 7,05 dollari per azione diluita. Questi risultati si raffrontano con quelli dello stesso trimestre dell’anno passato, in cui l’azienda aveva registrato un fatturato di 20,34 miliardi di dollari e un utile netto trimestrale di 4,31 miliardi di dollari, pari a 4,64 dollari per azione diluita. Il margine lordo è stato del 40,3 percento, rispetto al 36,9 percento registrato nello stesso trimestre di un anno fa. Le vendite internazionali hanno rappresentato il 63 percento del fatturato trimestrale».
Nel trimestre di riferimento Apple ha venduto 17.07 milioni di iPhone, il che significa un +21% rispetto all’anno precedente ma un ribasso di 3 milioni di unità rispetto al secondo trimestre dell’anno. Il calo appare motivato dal fatto che l’iPhone 4S (e le ipotesi di iPhone 5) erano alle porte, portando così una certa attesa riverberatasi in 4 milioni di iPhone 4S venduti in un solo weekend (che andranno però computati nella prossima settimana).
Positivo anche l’andamento degli altri prodotti del gruppo: «Apple ha venduto 11,12 milioni di iPad durante il trimestre, dato che rappresenta una crescita in unità del 166% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. L’azienda ha venduto 4,89 milioni di Mac durante il trimestre, dato che rappresenta una crescita del 26% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Apple ha venduto 6,62 milioni di iPod durante il trimestre, dato che rappresenta una diminuzione in unità del 27% rispetto al trimestre dell’anno scorso».
Numeri d’oro, quindi, ma al di sotto delle aspettative. Il titolo chiude pertanto la giornata in borsa con un after-hour in ribasso di circa 6 punti percentuali.