Sarà forse il primo effetto dell’acquisizione di Beats, ma Apple già pensa a rivoluzionare l’universo della fruizione della musica. E si parte nientemeno dalle cuffie, da oggi compatibili con la porta di comunicazione Lightning. È quanto ha rivelato il gruppo californiano in uno dei tanti incontri in questa settimana di WWDC, dove ha rilasciato le specifiche per il trasporto dell’audio tramite il connettore oggi in dotazione su iPhone e iPad. Il dubbio sorge però lecito: la Mela vuole uccidere il classico jack da 3,5 millimetri?
Nella giornata di ieri, Apple ha presentato un nuovo modulo Lightning agli sviluppatori e ai produttori di accessori, affinché possano iniziare a produrre cuffie e auricolari con questa tipologia di connettore. Gli obiettivi dell’azienda sono ben chiari: a differenza del classico jack, rimasto invariato per decenni, la connettività ultraveloce del cavo proprietario di Apple garantisce controlli aggiuntivi.
Oltre ai canali audio, infatti, può occupare una considerevole ampiezza di banda per nuovi scopi digitali, come un player per iTunes Radio integrato direttamente nelle cuffie, supporti di registrazione al volo, dispositivi per la rimozione del rumore ambientale, app specifiche per funzioni aggiuntive dei diffusori. Il tutto senza dimenticare l’energia: per le cuffie di alto profilo, quindi con feature aggiuntive e fameliche in termini energetici, non sarà più necessario il ricorso alle batterie poiché sarà Lightning stesso ad alimentare il terminale.
Il fatto che Apple decida di rilasciare nuove specifiche sul connettore proprietario non stupisce, perché anche ai tempi del defunto cavo dock ha sempre incentivato i produttori di terze parti alla realizzazione degli accessori più creativi. Questa volta, però, l’intento dell’azienda pare molto più aggressivo: e se il reale obiettivo fosse davvero quello di eliminare in toto il jack da 3,5 millimetri, così da recuperare spazio interno per iPhone e iPad ancora più sottili? Sebbene di conferme non ve ne siano, non è un’ipotesi da escludere nel medio o nel lungo periodo. Saranno però contenti gli utenti di dover sfruttare esclusivamente cuffie proprietarie? E sarà proprio la neoacquisita Beats a venderle?