La Commissione Europea ha annunciato di aver avviato indagini ufficiali circa un possibile cartello sul mondo degli e-book organizzato da alcuni grandi editori con l’aiuto di Apple. Quel che non traspare dalle prime comunicazioni ufficiali è l’origine dell’indagine antitrust, l’elemento che ha attirato l’attenzione della Commissione. Ma una prima ipotesi è stata formulata dalla CNN.
Secondo quanto ipotizzato da Philip Elmer-DeWitt, i grandi editori (Hachette Livre, Harper Collins , Simon & Schuster, Penguin e Verlagsgruppe Georg von Holzbrinck) si sarebbero trovati in difficoltà nel momento in cui Amazon ha scelto un profilo basso per le proprie offerte di e-book, insinuandosi così nel mercato a colpi di sconti senza tutela alcuna per la grande distribuzione. Nessuna reazione da parte dei singoli gruppi avrebbe giovato (anzi, sarebbe stata pericolosa per chi avesse osato), dunque l’unica possibilità per migliorare la situazione era quella di fare cartello.
Serviva però un nome su cui far leva per mettere Amazon alle strette: Apple, gruppo che con l’iPad aveva tutto l’interesse ad insinuarsi nel settore, avrebbe pertanto prestato la propria tecnologia al servizio degli editori, forzando la mano nei confronti di Amazon per spingere al rialzo i prezzi degli e-book. Così facendo la grande distribuzione aveva a disposizione una alternativa più appetibile ed Amazon sarebbe stata riportata poco per volta nei binari.
Questa la ricostruzione, oggettivamente credibile o quantomeno verosimilmente realistica, dei fatti. Amazon si sarebbe trovata pertanto al centro di una doppia cospirazione: da una parte Apple, interessata a sminuire Kindle per favorire l’alternativa iBookstore; dall’altra gli editori, interessati ad alzare il prezzo degli e-book per non danneggiare eccessivamente il mercato tradizionale e ricavare margini maggiori sulla distribuzione online.
La Commissione Europea ha avviato le prime ispezioni nel mese di marzo ed ora si prepara a portare avanti indagini formali: se il cartello sarà confermato, per i responsabili potrebbero giungere onerose sanzioni. Per Amazon, invece, potrebbero aprirsi strade di grande prestigio nel mondo dell’editoria online. E forse, tramite Kindle Fire, anche oltre.