Con un documento disponibile online pubblicamente, sono stati resi noti i dettagli dell’accordo stretto tra Apple e HTC, volto a chiudere le cause legali in corso tra le due aziende e alla rispettiva concessione delle proprietà intellettuali depositate. Il PDF è trapelato in qualche modo grazie alla controversia legale tra Apple e Samsung, le quali peraltro si incontreranno nuovamente, a breve, nel tribunale di San Jose dove dovranno affrontare la fase post sentenza.
Il documento è stato pesantemente censurato, soprattutto in quelle parti che riguardano le royalty che HTC deve pagare ad Apple, come previsto dall’accordo. I due colossi avrebbero optato per una licenza «non esclusiva, non trasferibile e non trasferibile per gli specifici brevetti di entrambe le società». Il team guidato da Tim Cook si impegnerebbe inoltre a non denunciare HTC per alcuni dei suoi dispositivi che violano i brevetti proprietari, i cui nomi sono stati comunque nascosti.
Curioso notare come l’accordo non copra i diritti alle proprietà intellettuali depositate da Cupertino per tutelare il design dei prodotti con la mela morsicata, quindi se in futuro HTC realizzasse ad esempio uno smartphone troppo simile a iPhone, Apple potrebbe sporgere una nuova denuncia. Come parte dell’accordo, HTC ha escluso nove propri brevetti che ha utilizzato per denunciare la Mela nella più recente controversia.
Si ricorda che questo documento era stato chiesto proprio da Samsung nel contesto del processo che la vede contrapposta ad Apple. Il gruppo sudcoreano incontrerà quello statunitense nelle prossime ore e cercherà di chiedere al giudice Lucy Koh di azzerare la sentenza già diramata (Samsung deve risarcire Apple per 1,05 miliardi di dollari). Samsung sostiene che, durante il processo di selezione della giuria che ha preso parte alla causa, il presidente della giuria Velvin Hogan avrebbe dovuto comunicare alla corte che fu coinvolto in un contenzioso contro Seagate, oggi parte di Samsung.
Anche Motorola cerca di combattere Apple tra le aule del tribunale, ma la FTC (Federal Trade Commission) ha respitno la richiesta della controllata di Google sostenendo che i ripetuti tentativi di Motorola di vietare la vendita di iPhone e iPad, per una presunta violazione dei propri brevetti, «rischiano di danneggiare la concorrenza, l’innovazione e i consumatori».