Il 7 Settembre, Mike Elgan di PC World, ha pubblicato un articolo dal titolo provocatorio per la comunità Mac: Is Apple the New Microsoft?
Elgan esordisce ricordando che dieci anni fa Microsoft era la compagnia che tutti amavano odiare.
Il motivo di tanto astio era nel fatto che la casa di Redmond si era guadagnata la reputazione di compagnia ingorda grazie a un sistema operativo che non era certo esempio di eleganza informatica ma che godeva comunque di una diffusione altissima e quindi di altrettanta forza commerciale.
Negli ultimi anni, continua Elgan, anche Apple ha iniziato a praticare una politica ingorda tanto che oggi l’azienda di Cupertino monopolizza un certo mercato (come vedremo tra poco).
Infatti negli anni ’90 Microsoft venne accusata e trascinata in tribunale a casa della “furbata” di “forzare” gli utenti Windows ad avere Internet Explorer installato nel proprio sistema. Elgan nota che Apple sta facendo esattamente la stessa cosa nel mercato degli iPod che sono strettamente legati ad iTunes e quindi all’iTunes Store.
Se oggi un utente vuole usare un iPod deve necessariamente installare iTunes sul proprio sistema. Analogamente se vuole acquistare musica da Apple deve usare iTunes. Vuole scaricare una suoneria per iPhone? Sempre iTunes serve.
Elgan chiarisce che mentre nella situazione creata da Microsoft rimaneva possibile installare su Windows un altro browser, per quanto riguarda gli iPod non c’è altra scelta, serve iTunes che secondo l’autore…
…è l’applicazione più lenta, cigolante e meno intuitiva installata nel mio sistema. Ma ne ho bisogno perché amo i miei iPod.
Su un PC puoi riformattare l’hard disk e installare Linux o qualsiasi altro sistema operativo compatibile mentre per gli iPod non è possibile, devi tenerti iTunes, l’iTunes Store e tutto il resto.
Altro scenario descritto da Elgan è quello dell’utente che decide di comprare un lettore di musica digitale e, spinto dalla popolarità e dall’effettiva qualità del prodotto, opta per un iPod. Successivamente installa iTunes, acquista musica dall’iTunes Store e… si trova con le mani legate perché a quel punto non può più cambiare lettore multimediale senza perdere tutti i contenuti digitali acquistati.
L’argomento è delicato e per evitare involontarie distorsioni dovute al fatto che sto riportando il pensiero di un’altra persona qui di seguito trascrivo uno degli ultimi paragrafi dell’articolo.
Dopo aver letto i miei precedenti commenti potreste rimanere sorpresi dalla mia prossima affermazione, non voglio seppellire Apple bensì supportarla.
Vedete, il punto non è che la crescente brutta reputazione di Apple sia meritata, ma che non lo era quella di Microsoft. Tutta quella pubblicità sul monopolio e sui casi legali diretta a Microsoft per così tanto tempo ha sottratto energia e risorse dall’intera industria. Il mercato, comunque, corregge problemi di questo tipo. Nel caso del monopolio di Microsoft, abbiamo Linux, Firefox e ora Apple a provare che i consumatori hanno sempre avuto scelte.
Che dire? Prima di tutto le affermazioni con cui non sono d’accordo. Non ritengo iTunes un’applicazione cigolante ma un software elegante sia nella tecnica (in fondo ha portato la tecnologia di Spotlight nel mondo Windows, prima ancora che ci arrivassero Google con Google Desktop e Microsoft con la ricerca di Vista) che nell’interfaccia.
Inoltre, come fanno notare gli autori di TUAW.com, non è vero che se acquisti un iPod devi necessariamente usare il software fornito da Apple. Esiste un alternativa e si chiama iPodLinux.
Infine Apple ha già iniziato a vendere musica leggibile da qualsiasi lettore multimediale da qualche mese.
Ma a parte questi particolari credo che l’articolo sia uno spunto di riflessione molto intelligente, primo perché prende atto di una situazione che forse i fan della Mela più accaniti potrebbero rifiutarsi di riconoscere: il monopolio di Apple nel mercato della musica digitale c’è.
E secondo perché afferma che, in fondo, non c’è nulla di male.