Chi di brevetto ferisce di brevetto perisce, verrebbe da dire parafrasando un famoso proverbio. Apple, una delle società più attive nella registrazione di nuovi brevetti, è infatti la maggiore vittima mondiale del patent trolling nel settore IT. Di che si tratta?
La definizione di patent troll comprende una lunga lista di soggetti che approfittano dei propri e dei brevetti altrui per montare cause legali o trarne un giovamento economico non sempre lecito. Vi sono aziende, ad esempio, che ottengono un servizio in licenza da un produttore e poi cercano di far passare l’invenzione come propria, altre che registrano marchi in realtà di proprietà di altri gruppi, altri ancora che imbrigliano concorrenti in inutili udienze davanti alle corti affinché ritardino il lancio di nuovi dispositivi. Il caso più diffuso è però quello di agenzie coordinate, le quali registrano i più svariati brevetti possibili per richiedere poi il pagamento indiscriminato delle royalties alle realtà finite nel loro mirino, spesso soffocando così industrie emergenti o le startup. I patent troll, in altre parole, sono soggetti del mercato che non producono innovazione ma cercano di sfruttare indebitamente quella altrui.
Stando a una ricerca condotta da PatentFreedom, sulla base dell’analisi di 710 gruppi che traggono un certo profitto dallo sfruttamento dei loro brevetti, Apple è stata fortemente bombardata dai patent troll negli ultimi 5 anni. Sono ben 171 le cause immotivate che il gruppo ha dovuto sostenere, con il picco raggiunto nel 2012 con 44 contestazioni aperte totali. Seguono a ruota HP con 137 cause e Samsung, l’acerrimo rivale della Mela, con 133. Considerato come Cupertino si sia imbarcata negli anni nelle più svariate battaglie davanti ai giudici proprio sulla questione brevetti – si pensi ad esempio al caso proprio con Samsung o alla concorrenza sleale per gli eBook – l’aggiunta di accuse-farsa dai patent troll non fa altro che sovraccaricare il già impegnato comparto legale dell’azienda. In occasione della conferenza D10 di AllThingD, Tim Cook si è proprio espresso sulla questione del patent trolling:
«È esasperante. È uno spreco. È una perdita di tempo. Ferma l’innovazione? Beh, non ci fermeranno, ma è impegnativo. Vorrei che queste questioni venissero regolamentate.»