Apple e Psystar potrebbero essere vicine ad un primo accordo che potrebbe delineare un possibile finale per un film durato ormai 17 mesi. Una storia in cui il protagonista, la piccola Psystar, alla fin fine è costretto a soccombere al cospetto dell’armata legale di Cupertino. Non senza lottare, però.
La segnalazione giunge da Apple Insider, secondo cui la Psystar avrebbe consegnato al giudice William Alsup della Corte di San Francisco un documento attestante un accordo parziale cofirmato da Apple. L’accordo vorrebbe chiudere la causa in un nulla di fatto: Apple avrebbe a disposizione una cifra già definita e la garanzia per cui nessun altro clone Mac venga prodotto e distribuito; la Psystar, da parte sua, eviterebbe il peggio ottenendo da Apple la caduta delle accuse formulate e nuovi margini d’azione. L’ammontare della transazione è stato stabilito in 1.337.500 dollari per la violazione comminata ed ulteriori 1.337.500 per danni correlati e spese processuali: 2,675 milioni di dollari complessivi.
Il fatto che l’accordo sia soltanto parziale è dovuto all’assenza dal documento di ogni cenno relativo a Rebel EFI: trattasi nella fattispecie del software che, utilizzato da Psystar nella produzione dei cloni, permette al software di Cupertino di girare anche su altre produzioni hardware. La Psystar non ha celato l’eventuale interesse nel commercializzare l’applicazione (prevedibilmente sul mercato per un costo di 50 dollari per unità), mentre Apple avrebbe ogni interesse a veder bloccato anche quest’ultimo tassello per mantenere integro il business model che ha fatto di Apple quel che è oggi.
Le parti si troveranno una di fronte all’altra in tribunale nel mese di Gennaio. L’accordo imbastito potrebbe porre a tacere alcune delle pendenze tra le parti, ma una chiusura definitiva del braccio di ferro è ancor lungi dall’essere sancita. E tutto ciò, è emerso, per appena 768 cloni Mac immessi sul mercato in questi mesi. Pochi, forse, ma significativi: Apple ha immediatamente chiuso la porta alle ambizioni Psystar ed il tribunale potrà ora sancire la fine definitiva del gruppo che voleva portare Mac OS X su simil-Macintosh.