Cupertino è solitamente molto attenta alla questione brevetti: negli anni, infatti, Apple ha registrato numerosissimi prodotti e dispositivi che, spesso, non sono mai stati effettivamente realizzati. Negli ultimi giorni, la società ha deciso di tutelarsi ulteriormente contro i concorrenti ampliando il brevetto di iPhone.
La definizione del melafonino, infatti, ora comprende l’esplicitazione delle funzioni di fonia, di riproduzione musicale e le finalità di gioco del dispositivo, così come definito nelle “Category 9, 28, 38” del brevetto:
Telefono mobile e riproduttore audio digitale; unità portatile per l’utilizzo di giochi elettronici; device elettronica per la trasmissione dei dati.
Questo processo di espansione della copertura del brevetto risponde a chiare esigenze di mercato, che risalgono direttamente al dicembre del 2007, quando ancora iPhone non poteva contare sulla diffusione odierna. Il ricorso esasperato alla forma del brevetto ha impedito, già dal suo esordio, che i competitor potessero avvalersi di tecnologie pensate appositamente per differenziare iPhone dal resto degli smarphone in circolazione.
Il procedimento, segue in ordine di tempo la causa tenutasi in Cina, dove Apple ha ottenuto il controllo del nome del melafonino a discapito di un’azienda locale che, in tempi non sospetti, aveva registrato il marchio “iPhone”.