Una nuova polemica coinvolge Apple, ma questa volta la patria dello scandalo non è la Cina bensì il Regno Unito. Secondo una rivelazione del Daily Mail, riportata poi da CNet, la Mela avrebbe cercato di evitare il pagamento delle tasse nella patria della Regina Elisabetta.
Secondo la testata, lo scorso anno Apple avrebbe guadagnato 6 miliardi di sterline, ma ne avrebbe versati solo 10 milioni in tasse, ben al di sotto dei limiti di legge imposti nel Regno Uniti per le attività di vendita per le grandi multinazionali. Sempre il Daily Mail sostiene come la Mela abbia pagato addirittura meno del tipico business inglese di medie dimensioni, quindi sarebbe molto al di sotto degli standard contributivi a cui è chiamata dalle normative fiscali locali.
«Gli esperti sostengono che le vendite Apple in Gran Bretagna siano decisamente più alte. Si stimano degli introiti nel Regno Unito pari al 10% dei 63 miliardi di sterline raccolti in tutto il mondo nello stesso anno.»
La testata inglese si spinge quindi oltre, ipotizzando come non solo vi sia una tassazione sottostimata nel Regno Unito, ma anche negli Stati Uniti, dove Apple verserebbe solo il 25,3% a fronte del 35% richiesto dalla legge. La questione, tuttavia, rischia in questo caso di essere più complessa rispetto a quanto riportato oggi. Già tempo fa, infatti, sulle cronache finanziarie è montata la polemica sui 54 miliardi di dollari che Cupertino manterrebbe sicuri al di fuori dei confini degli Stati Uniti, impossibilitata al rientro dei capitali a causa di una tassazione che Apple ritiene sfavorevole. Per riportare il denaro sul suolo a stelle e strisce, la legge prevede una tassazione del 35%, mentre Cupertino – in accordo con altre società che hanno abbracciato la stessa protesta fiscale – vorrebbe spingere il fisco a ridurre la soglia solo al 5-9%.