Il kalumet della pace è stato acceso anche da Apple ed HTC. Dopo l’esplosione di cause legali in ambito mobile, poco alla volta i nodi vengono al pettine portando alla chiusura di talune vertenze a fronte della maggior acredine accumulata su altre. Tra Apple ed HTC finisce qui: le parti si stringono la mano e per 10 anni almeno i legali non dovranno più occuparsi del gruppo con cui hanno condiviso l’attuale querelle legale.
La situazione era di stallo, tanto che l’accordo è giunto in parte a sorpresa. Apple aveva denunciato HTC ed HTC aveva controdenunciato Apple in quello che sembrava il più tradizionale dei testa a testa su chi avesse avuto più brevetti a sostegno della propria posizione. Apple sembrava in vantaggio grazie agli ultimi pronunciamenti della ITC, ma ogni questione del passato è stata ora spazzata via da un comunicato congiunto che pone fine ad ogni ulteriore pendenza passata, presente e per la durata di 10 anni.
Stringato ed essenziale il comunicato diramato:
HTC ed Apple hanno raggiunto un accordo globale che include la dismissione di tutte le attuali denunce ed un accordo decennale sulle licenze. Le licenze sono estese agli attuali e futuri brevetti detenuti da entrambe le parti. I termini dell’accordo restano confidenziali.
Impossibile, insomma, sapere chi e quanto ha eventualmente pagato una somma di denaro alla controparte per giungere alla firma dell’accordo: le comunicazioni diramate non fanno prigionieri ed evitano che una delle parti debba “confessarsi” colpevole. Va notato come il comunicato non faccia inoltre riferimento a “tutti” i brevetti, ma che si limiti ad indicarne un range temporale: Apple non ha infatti presumibilmente concesso in licenza ogni proprietà intellettuale, ma soltanto quelle su cui HTC era in violazione.
La stretta di mano consentirà alle parti di concentrare altrove le proprie risorse, evitando di perdere ulteriore tempo e denaro in estenuanti battaglie legali. Ma l’accordo significa anche qualcosa di ulteriore: se HTC giunge all’ennesimo accordo, significa che Android vede ulteriormente verificati i propri problemi in termini di proprietà intellettuale. Apple potrebbe spostare ora la propria attenzione su altri vendor, mentre Google dovrà in qualche modo confermare la crescita del proprio sistema operativo dribblando le difficoltà che la giurisprudenza di tutto il mondo sta posizionando sulla strada del robottino.
Tanto Tim Cook (Apple) quanto Peter Chou (HTC) sottolineano nelle rispettive dichiarazioni ufficiali come la chiusura della vicenda consenta alle aziende di concentrarsi ora sull’innovazione: una spallata ai brevetti ed una ai tribunali, per tornare a pensare a prodotti, novità, offerte e soluzioni.