Non solo la doppia fotocamera di iPhone 7, per il futuro Apple starebbe pensando a una vera e propria rivoluzione dell’immagine. È quanto emerge da due recentissimi brevetti, pensati per illustrare dei sensori multipli per la ripresa delle immagini, capaci di scatti a “super-risoluzione”. Non è ancora dato sapere, però, se questa tecnologia farà capolino negli smartphone che vedranno la luce nel 2017.
I brevetti in questione, accordati in questi giorni dall’US Patent and Trademark Office con codici 9.467.666 e 9.466.653, illustrano una nuova tecnologia per il sensore della fotocamera. Un sensore che diventa “multi”, poiché capace di ospitare più CMOS in spazi ridottissimi, sfruttando tre canali colore differenziati per la luce, ovvero il rosso, il blu e il verde. Il tutto grazie a un gioco di rifrazioni attuato da lenti prismatiche, capaci di scomporre l’informazione luminosa, direzionarla ai tre specifici sensori, per poi ricomporla in “super-risoluzione” a livello software.
Così come sottolinea Apple nei brevetti, la scomposizione del colore consente di ottenere immagini di qualità incommensurabilmente migliore rispetto ai normali sensori per smartphone: questo perché, grazie a tre sensori differenziati, il quantitativo di luce catturato è decisamente più elevato, per uno spettro del visibile riconosciuto ben più ampio rispetto ai comuni canoni.
Dalla registrazione, si evince come la rifrazione possa essere attuata sia con uno speciale prisma che con delle lenti di forma cubica. Queste ultime, ospitate in un alloggiamento di ceramica, vedono i sensori direttamente poggiati a tre dei lati del cubo, il tutto per ridurre al minimo lo spazio. Per minimizzare ulteriormente l’ingombro, Apple avrebbe pensato anche a un meccanismo di specchi per agevolare la rifrazione della luce, posizionati in modo ortogonale sull’asse Z dello smartphone.
Così come già accennato, non è dato sapere se i brevetti in questione verranno inclusi negli iPhone in arrivo il prossimo anno. Cupertino registra spesso delle tecnologie, infatti, poi non tradotte in prodotti reali.