La diffusione del coronavirus 2019-nCoV in Cina non frena Foxconn, uno dei principali partner di Apple. Il fornitore asiatico ha infatti confermato la volontà di riportare la produzione ai normali livelli entro la fine di marzo, data la riduzione del numero di infezioni all’interno del Paese. Inoltre, molti dei lavoratori sarebbero già tornati al lavoro.
Dopo aver inizialmente previsto di raggiungere la metà del normale livello di produzione entro fine marzo, Foxconn aggiorna le proprie stime, rendendole più ottimistiche. I ritmi dei suoi impianti cinesi sono pronti a ritornare alla normalità entro pochissime settimane, per assicurare a tutti i partner delle forniture floride e puntuali.
La notizia è stata pubblicata su diverse testate statunitensi, come 9to5Mac e Reuters, pronte a riportare delle indiscrezioni provenienti dall’azienda. In un meeting online con gli investitori, infatti, il presidente di Foxconn Liu Young-Way avrebbe confermato la piena disponibilità di tornare ai normali ritmi aziendali, considerando come la gran parte dei dipendenti sia già tornata in fabbrica. Il gruppo si starebbe attualmente concentrando su tre principali obiettivi: la prevenzioni dei contagi, il riavvio delle operazioni e una produzione a pieno regime.
Così come già accennato nelle scorse settimane, Apple non ha comunque mai corso dei seri rischi, anche perché Foxconn dispone di diversi impianti anche al di fuori dei confini della Cina. In ogni caso, il nuovo iPhone 12 sarà assemblato negli impianti di Shenzhen, mentre iPhone 11 e iPhone 11 Pro sono stati realizzati a Zhengzhou. Al momento, il gruppo di Cupertino non ha commentato nessuna delle indiscrezioni emerse sulla stampa: come sua consuetudine, Apple non rivela al pubblico i propri piani e i relativi progetti, soprattutto nel medio e nel breve periodo.