Ad oltre un anno di distanza dai primi rifiuti, Apple si è ora trovata costretta ad approvare l’applicazione Google Voice sul proprio App Store. A partire da oggi, quindi, il servizio di Mountain View approda ufficialmente sull’iPhone in qualità di applicazione vera e propria e non soltanto, come fino ad oggi praticato, tramite una scomoda applicazione Web in HTML5 che non era in grado di sprigionare autenticamente l’importanza e la qualità vere di Google Voice.
Apple a suo tempo rifiutò (semplicemente non approvando per lungo tempo) Google Voice poichè avrebbe replicato alcune delle funzioni già proprie del telefono. Google Voice, infatti, consente di effettuare chiamate tramite VoIP, di inviare SMS, di ottenere trascrizioni di VoiceMail o addirittura mostrare il numero Google Voice come identificativo della chiamata in corso: le funzioni del telefono in sé sono chiaramente replicate, ma il tutto su un binario differente basato sulla rete internet invece che sulla tradizionale rete di telefonia mobile.
Se ora Apple ha cambiato idea, non è probabilmente una apertura collaborativa né un cambio volontario, ma bensì una scelta forzata imposta dalle indagini della Federal Trade Commission. La FTC ha infatti immediatamente iniziato le proprie indagini sul caso ipotizzando un possibile ostacolo irregolare da parte di Apple alle attività di Mountain View, ostacolo rappresentato da una chiusura eccessiva del marketplace di Cupertino per evitare indebite ingerenze esterne.
Le indagini FTC hanno coinvolto Google, Apple ed AT&T poichè l’autorità antitrust statunitense intendeva vederci chiaro nei rapporti tra Apple ed il carrier, ipotizzando accordi sottobanco ad indebita difesa del traffico telefonico. Mesi di pressione hanno ora probabilmente costretto le parti a sciogliere le riserve e ad accogliere Google Voice per evitare problemi ulteriori.
L’App è scaricabile a partire da oggi sul marketplace, ma il tutto è al momento limitato alla sola utenza USA.
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