A volte le origini di un grande successo sono poco conosciute, come ad esempio quelle di un grande marchio dell’informatica come l’Apple.
Pochi sanno che il primo nato, Apple I, è stato concepito e assemblato (a mano) in un garage dai due fondatori di questa prestigiosa casa, Steve Jobs, programmatore di videogiochi, e Steve Wozniak, impiegato HP.
Correva l’anno 1976, quando nel garage di casa, Jobs e Wozniak davano vita ad un ideale: rendere il mondo dell’informatica più accessibile.
Nasceva sotto questo ideale l’Apple I. Si trattava di una scheda basata su processore MOS 6502 con 16 KB di memoria ROM e altrettanti di RAM.
Aveva tutto per competere con i computer in vendita in quegli anni, bastava dotarlo di una tastiera e di un monitor.
L’abilità oratoria di Steve Jobs si fece conoscere già in quegli anni, andando in giro per rivenditori di computer e convincendoli ad acquistare il loro prodotto.
In totale vennero prodotti duecento esemplari, montati in scatole di legno delle forme più strane, rendendo ognuno di questi computer dei pezzi unici, ricercatissimi dai collezionisti e dagli appassionati.
Alla presentazione ufficiale dell’Apple I, Jobs e Wozniak portarono anche il prototipo dell’Apple II, che attirò molta curiosità e soprattutto l’interesse di alcuni investitori intenzionati a finanziare i due giovani e i loro progetti. Due anni dopo (1978), veniva presentato l’Apple II che nel solo primo anno di vendite fatturò 140 milioni di dollari.