Un 2012 di cambiamenti e trasformazioni ha caratterizzato Apple, privata della guida del compianto Steve Jobs e pronta a intraprendere l’era Tim Cook. Dodici mesi di novità, ma anche di polemiche e cambiamenti, in cui Cupertino ha dimostrato di saper rimanere sulla cresta dell’onda nonostante la crisi. E, sebbene la borsa negli ultimi tempi non sia propriamente amica dell’azienda, i successi in quest’anno non mancano di certo.
Nel 2012 Apple si è consolidata, raggiungendo la capitalizzazione record di 137 miliardi di dollari, e ha saputo tener testa alla concorrenza di Android, diventato il sistema operativo mobile più diffuso al mondo. Ma quali sono i cinque momenti da ricordare dell’anno che si volge al termine?
La battaglia con Samsung
Il 2012 è stato l’anno in cui Apple ha cercato di realizzare quella guerra termonucleare annunciata da Steve Jobs contro i competitor. Sono molte le cause per violazioni di brevetti che la Mela ha intentato, in particolare con Samsung, azienda coreana rivale nonostante i rapporti di produzione che legano le due compagnie. In agosto la corte di San José ha condannato Samsung al pagamento di una maximulta da oltre 1 miliardo di dollari per la violazione della proprietà intellettuale targata Mela, sebbene negli ultimi giorni il tutto sia stato ridimensionato per l’invalidazione di alcuni brevetti chiave nelle mani di Cupertino. Nel 2013 la sfida potrebbe spostarsi fuori dalle aule di giustizia, con Apple pronta ad abbandonare Samsung in favore di TSMC per la produzione di chipset per gli iDevice.
Il terremoto dirigenziale
Il 2012 verrà ricordato anche per lo scossone dirigenziale che Tim Cook ha voluto infliggere all’azienda a seguito della figuraccia mediatica per le Mappe di iOS 6. Vi è stato il licenziamento di Scott Forstall, uno dei pupilli dal carattere difficile di Steve Jobs, e maggiori responsabilità sono state conferite a tre uomini chiave dell’azienda: Bob Mansfield, Eddy Cue e Jonathan Ive. E c’è molta eccitazione dentro e fuori al campus di 1 Infinite Loop per scoprire cosa queste teste di serie abbiano in programma, soprattutto per quanto riguarda Ive. Potrebbe essere infatti la fine dello skeumorfismo in campo software, per lasciare spazio a delle GUI ancora più immediate e, soprattutto, più eleganti.
Cina e Foxconn
La Cina è stata una delle tematiche più ricorrenti degli ultimi mesi di Apple. Dalla causa contro Proview per il nome iPad alle polemiche sullo sfruttamento in Foxconn, la Mela è stata constantemente sotto i riflettori. Così la tempesta cinese finisce sia nei peggiori che nei migliori momenti dell’azienda, soprattutto per come Cupertino ha risposto alle accuse. Tim Cook ha deciso di non mettersi sulla difensiva, ma ha partecipato attivamente nella risoluzione delle problematiche etiche del suo partner produttivo. Apple è quindi diventata la prima – e sola – azienda tecnologica a consentire le ispezioni di The Fair Labour Association, ha imposto orari e salari più consoni pena l’abbandono della Cina per il più caldo Brasile. E ha funzionato, sebbene ancora molto debba essere raggiunto in fatto di dignità dei lavoratori.
Il Retina Display sui MacBook
Fra i vari eventi collaterali, Apple non si è dimenticata dell’innovazione in quest’ultimo anno. Ancora una volta la Mela ha lasciato tutti a bocca aperta lanciando sul mercato i MacBook Pro con Display Retina, i primi laptop al mondo con schermo ad altissima densità di pixel. Guardare il Retina Display di un MacBook è come ammirare la carta stampata. Promossi a pieni voti dalla critica e dall’utenza, nonostante i prezzi non propriamente concorrenziali, i MacBook Pro con Display Retina sono diventati presto i beniamini di fotografi, grafici e videomaker: un livello così alto di definizione non lo si era mai visto prima.
iPad Mini, iPhone 5 e iMac
La vera novità del 2012 di Apple è iPad Mini, la versione da 7 pollici dell’amatissimo iPad, quest’ultimo arrivato alla sua quarta versione. iPad Mini è il successo natalizio di Apple, tanto che si ipotizza abbia cannibalizzato le vendite del tablet classico, è un’altra intuizione geniale per un mercato ancora confuso. Si è detto che il suo schermo non Retina non avrebbe potuto far molto contro la concorrenza del Kindle Fire o del Google Nexus 7, eppure il piccolo di casa Apple ha tenuto e dominato la scena. Buoni i risultati anche di iPhone 5, con il suo nuovo schermo da 4 pollici. Non vi sono grandissime innovazioni a livello hardware, ma ciò che è piaciuto ai consumatori è la scelta dei materiali costruttivi. Con iPhone 5 Apple si è lanciata in processi di lavorazione dell’alluminio impensabili per uno smartphone, prendendo in prestito delle tecniche dell’industria aerospaziale. Le stesse tecniche che hanno permesso alla Mela di lanciare il desktop all-in-one più sottile della storia, il nuovo iMac, con una profondità ai lati di solo 5 millimetri.