I MacBook del futuro potrebbero essere privi del famoso trackpad di Apple, da poco rinnovato con il supporto a Force Touch e con un feedback aptico per simulare il click fisico. È quanto rivela un nuovo brevetto della società di Cupertino, con un singolare ibrido tra tastiera e touchpad. Al momento, come per qualsiasi altra registrazione del gruppo californiano, non è dato sapere se e quando il tutto verrà tradotto in un prodotto reale.
Sottoposto come al solito all’US Patent & Trademark Office, il brevetto mostra una singolare “tastiera a doppio scopo”, ovvero capace di abbinare uno strato sensibile al tocco sui classici tasti meccanici. Questa applicazione permetterebbe quindi di utilizzare tutta l’area della tastiera come una grande trackpad, abilitando swipe e gesture in modo ancora più immediato. E non è tutto, poiché il sistema illustrato permetterebbe di eseguire le due operazioni contemporaneamente, ad esempio scrivendo con una mano e scorrendo fra le pagine di un documento con l’altra.
Intitolata “Fusion Keyboard”, la nuova tastiera si caratterizza per dei tasti ricoperti da uno strato touch capacitivo, per trasformarne tutta la superficie superiore in un device sensibile al tocco. L’utente può quindi definire delle zone specifiche a seconda dei suoi bisogni o, in alternativa, approfittare sia della pressione del tasto che dei relativi input touch.
Non è però tutto poiché, a differenza delle comuni alternative, il brevetto prevede due livelli di pressione su ogni singolo tasto meccanico. Ad esempio, la pressione al primo livello corrisponde alla scrittura della lettera selezionata o al comando del sistema operativo associato. Una più profonda, quindi allo step successivo, può invece diventare sostitutiva del click del mouse. Allo stesso modo, per assicurare che le intenzioni dell’utente non siano interpretate in modo errato, Apple descrive un sistema di analisi del comportamento del proprietario, per discernere al meglio quando il tocco corrisponda a una lettera e quando, invece, a un comando alternativo. Nello specifico, un unità centrale potrebbe analizzare il numero di battiti tra un tasto e l’altro, quindi verificare quanto a lungo venga premuto il pulsante e il movimento delle dita sulla sua superficie.
Come qualsiasi brevetto targato mela morsicata, non è dato sapere se un simile progetto verrà tradotto presto in un dispositivo reale: la società, infatti, negli anni ha registrato numerose invenzioni, poi mai arrivate sugli scaffali dei negozi. Inoltre, va considerato come il brevetto risalga al 2011, a nome di john Greer Elias e Steven J. Martisauskas, senza aver trovato quattro anni più tardi effettiva corrispondenza.