I dispositivi targati mela morsicata rispettano la privacy degli utenti. È quanto ha ribadito Apple a seguito delle richieste di alcuni legislatori a stelle e strisce, preoccupati della potenziale minaccia alla riservatezza rappresentata dagli assistenti vocali. Il gruppo di Cupertino conferma di non aver accesso a nessuna informazione sensibile dell’utente, per un uso dei device sicuro.
La questione è nata lo scorso mese, quando alcuni legislatori statunitensi hanno deciso di scrivere a Tim Cook e a Larry Page per chiedere rassicurazioni sul funzionamento degli assistenti vocali. A seguito di alcune polemiche sulla stampa, infatti, sono emersi dei dubbi sui comandi “Ok Google” ed “Hey Siri”: nel dettaglio, il fatto che i dispositivi rimangano in ascolto in attesa di identificare l’apposito segnale potrebbe rappresentare una minaccia alla riservatezza.
In una lettera di risposta, Apple ha confermato come i dispositivi iOS non raccolgano nessuna informazione sonora in fase d’attesa: finché il comando “Hey Siri” non viene pronunciato, nessuna altra parola è interpretata da iPhone o iPad.
In merito alla possibilità siano applicazioni di terze parti a violare la riservatezza degli utenti, invece, Apple ha specificato i propri confini di controllo. Certamente la società può verificare i criteri di approvazione del software su App Store, ma non può ovviamente sapere come soggetti terzi possano gestire informazioni sensibili concesse dagli utenti per l’uso dell’applicazione.
Apple non può monitorare quel che fanno gli sviluppatori di terze parti con i dati degli utenti che hanno raccolto, né prevenire il trasferimento di questi dati.
MacRumors ha pubblicato anche un’estratto della lettera, firmata da Tim Cook, che sarebbe stata inviata sia ai legislatori che al locale House Committee on Energy and Commerce. Il CEO di Apple ha ribadito come, per filosofia aziendale, il cliente non sia mai considerato un prodotto:
Crediamo che la privacy sia un diritto umano fondamentale e, a questo scopo, progettiamo i nostri prodotti e servizi per minimizzare la raccolta di dati sugli utenti. Quando li raccogliamo, siamo trasparenti sul loro utilizzo e facciamo in modo di dissociarli dagli utenti. Impieghiamo anche processi sui device per ridurre ulteriormente la raccolta di dati. Il cliente non è il nostro prodotto e il nostro modello di business non dipende dalla raccolta di grandi quantitativi di informazioni personali e identificabili, per sfruttare profili mirati dai pubblicitari.