Era il 17 aprile del 1977. Il concetto di personal computer era ancora agli albori, appannaggio esclusivo di pochi appassionati di elettronica e pionieri di quello che sarebbe divenuto poi il fulcro di ogni attività a distanza di tre decadi. In un salone di San Francisco, ove veniva ospitata la West Coast Computer Faire, due sconosciuti di nome Steve Jobs e Steve Wozniak presentavano l’Apple II, uno dei primi prodotti di quella che è ad oggi l’azienda più quotata degli Stati Uniti d’America.
Trentacinque anni dopo l’Apple II viene celebrato dunque come uno dei principali artefici di quella rivoluzione informatica che ha portato l’elettronica di consumo nelle case di tutti. Eppure, tale computer possedeva soltanto 4 KB di memoria RAM ed un processore da 1 MHz, nulla a confronto del più semplice degli smartphone odierni. Ben poche erano le operazioni che era possibile eseguire, ed esclusivamente mediante riga di comando: l’interfaccia grafica a finestre, del resto, sarebbe giunta nel mondo della mela morsicata soltanto nel 1983 con l’Apple Lisa.
Un posto in prima fila durante la presentazione fruttò a Jobs e soci una lunga serie di ordinazioni, le quali consentirono alla Apple Computer di muovere i primi passi nell’industria tecnologica. La semplicità d’uso e l’integrazione di una serie di software aggiuntivi resero ben presto l’Apple II uno dei prodotti più apprezzati dell’epoca, coinvolgendo un pubblico sempre più ampio ed eterogeneo. Un successo, questo, inaspettato alla vigilia per un gruppo attivo soltanto da pochi anni e con alle spalle un solo prodotto quale l’Apple I, incapace di riscuotere il successo sognato dai due fondatori della società.
Oggi l’Apple II è soltanto un ricordo sul quale incombe l’ombra di nomi quali iOS e OS X, il cuore dell’attività commerciale di Apple e figli diretti di tale prodotto. Da quel 17 aprile del 1977 sono passati 35 anni, caratterizzati da una continua rivoluzione nel settore tecnologico che ha portato alla nascita di prodotti precedentemente impensabili. Eppure, tutto è partito da lì, dalla Silicon Valley, dalla Apple Computer e dalle altre società fondate da appassionati di elettronica oppure multinazionali intenzionate a sfruttare le potenzialità dell’elettronica.
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