L’iPhone che diventa più piccolo ed il servizio MobileMe che diventa gratuito. Il futuro Apple potrebbe racchiudersi in questi due passaggi fondamentali, uno snodo sul quale diramare il percorso che l’azienda intende compiere tanto per rispondere alla concorrenza, quanto per innovare il proprio parco servizi nel nome del cloud computing.
L’ipotesi di un iPhone rimpicciolito è in auge ormai da anni, ma l’idea è stata confermata ora anche dal Wall Street Journal ove si indica la possibilità per cui il telefono di Cupertino possa giungere sul mercato in un format nuovo e soprattutto con un prezzo fortemente tagliato rispetto alla versione tradizionale. Tale opzione rappresenterebbe una forte risposta ad Android, ove la differenziazione dei telefoni disponibili rende possibile l’accesso al sistema operativo per tutti i gusti e tutti i portafogli: un iPhone a basso costo significherebbe l’accesso al modello di punta anche da parte di coloro i quali vedono nel prezzo un ostacolo insormontabile, ampliando così il bacino d’utenza potenziale e togliendo mercato ai diretti competitor.
Ma ulteriori ipotesi prendono il largo anche in relazione a MobileMe: il servizio potrebbe passare dalla versione a pagamento ad una versione gratuita, trasformando così il servizio in qualcosa di molto più evoluto e soprattutto qualcosa di centrale nell’ecosistema di distribuzione Apple. Ipotesi sul prezzo a parte, infatti, il servizio potrebbe diventare in tutto e per tutto la porta d’accesso dell’utenza Apple ai servizi ed ai contenuti di Cupertino. L’identità MobileMe potrebbe ambire a diventare quindi il lasciapassare per l’accesso alla musica come ai film, alle immagini come ai documenti. Così facendo i dispositivi potrebbero fare a meno di forti ed onerose dotazioni di storage, scaricando le responsabilità per l’archiviazione dei file ai server remoti del gruppo.
Il futuro di iTunes, quel futuro che si delinea fin dall’acquisizione di Lala, passerebbe proprio di qui: una volta acquistato un brano musicale, si potrebbe fruire dello stesso ogni qualvolta si accede allo stesso da un device compatibile. L’ecosistema della mela raggiungerebbe una dimensione ulteriore e lo stesso mercato della musica farebbe un forte passo avanti trasformando nei fatti lo storage remoto di contenuti video/musicali in un servizio di streaming.
Le ipotesi di un tempo, insomma, tornano a farsi spazio grazie al rilancio di queste ore del WSJ. Il tutto potrebbe prendere il via a partire dalla prossima estate, quando l’iPad 2 sarà già sul mercato e si guarderà già pertanto alla “next big thing” di Cupertino.