Brutte notizie sul fronte del gaming mobile per i competitor di Apple, in particolare Android: grazie ad App Store e alla diffusione dei device iOS, la Mela si aggiudica l’84% di tutti gli introiti statunitensi generati dal gioco in mobilità. È quanto riporta NewZoo, una società esperta di ricerche nel mondo dei videogiocatori.
Nel primo trimestre fiscale del 2012, i giocatori mobile statunitensi hanno toccato quota 101 milioni, di cui il 69% su smartphone e il 21% su tablet. Di questi, 37 milioni sono gli utenti che decidono di pagare un videogioco anziché scegliere le proposte gratuite dei vari negozi virtuali. Suddividendo il mercato fra i due più grandi store mondiali di applicazioni, App Store e il Play Store di Android, Apple conquista il 54% dei guadagni da iPhone/iPod e il 30% da iPad, lasciando al robottino di Google soltanto un 16% totale tra smartphone e tablet. Una percentuale di guadagno totale dell’84% pronta a rimpolpare le tasche della Mela. Denaro, va sottolineato, che viene suddiviso poi con gli sviluppatori secondo il modello di revenue sharing imposto dalla stessa Apple.
La motivazione di un così grande successo di Cupertino risiede innanzitutto nella grande diffusione dei device iOS. Dei 68 milioni di smartphone in circolazione tra i videogiocatori, suddivisi tra produttori come Android, Windows Phone, BlackBerry e via dicendo, Apple può contare su ben 19 milioni di iPhone. Dei 21 milioni tablet in circolazione, invece, Cupertino conquista una fetta in proporzione ancora più alta con i suoi 13 milioni di iPad distribuiti. Infine, iPod Touch si conquista ben 18 milioni di videogiocatori attivi.
Vi è poi una ragione collegata alla facilità d’acquisto fornita dai device iOS: App Store è di immediato utilizzo, non richiede di confermare i propri dati di pagamento a ogni semplice acquisto e nemmeno obbliga l’utente a spunte e infinite pagine di verifica antecedenti al download. Un fattore questo che sarebbe dominante nelle vendite, così come confermato da Peter Warman, CEO di NewZoo:
«Quando si analizza la monetizzazione di successo di Apple, c’è un fattore dominante al di fuori delle differenze demografiche e dalle preferenze del pubblico: Apple richiede di collegare direttamente le informazioni di carta di credito al proprio account, generando così un’esperienza d’acquisto praticamente indolore. Non riesco a immaginare alcuna altra società nel mondo in grado di riprodurre la stessa esperienza, inclusi Google e Microsoft.»