Apple ha appena negato le accuse provenienti dalla Cina che indicano come i propri iPhone rappresentino una vera e propria minaccia per la sicurezza nazionale. La dichiarazione è pervenuta con un comunicato bilingue condiviso sul proprio sito web locale:
Apple non ha mai lavorato con una qualsiasi agenzia governativa di qualsiasi paese per creare una backdoor in un qualsiasi nostro prodotto o servizio. Non abbiamo nemmeno mai fornito l’accesso ai nostri server. […] Apple non traccia la posizione degli utenti, non lo ha mai fatto e non ha intenzione di farlo mai.
La dichiarazione segue le accuse della CCTV, una popolare emittente televisiva dello stato cinese che ha segnalato come gli iPhone – in particolare il servizio di localizzazione integrato in iOS 7 – possano portare alla divulgazione di «segreti di Stato». In particolare, si punta il dito contro a tale funzione, che secondo la Cina è in grado di raccogliere automaticamente i dati sulla posizione del telefono e di analizzarli, anche quando gli utenti disattivano la feature sul proprio melafonino: secondo la CCTV, tali informazioni possono essere raggiunte facilmente anche se sono etichettate come “criptate”.
La Cina ha diverse motivazioni che la portano a temere che venga spiata dagli americani, anche se è chiaramente tutt’altro che certo che Apple stia davvero collaborando con le agenzie governative del proprio Paese. Infatti, Edward Snowden ha in passato affermato di aver tenuto un corso di cyber-controspionaggio mirato proprio alla Cina ed era a conoscenza di ogni operazione della NSA contro la Repubblica del paese orientale. Le note di Apple ammettono inoltre che la funzione Frequent Locations tiene d’occhio l’utenza iPhone, nonostante i dati vengano «conservati esclusivamente sul dispositivo e non saranno inviati ad Apple senza il consenso dell’utente». La CCTV cinese la pensa tuttavia in modo molto diverso.
La reazione cinese alla presunta minaccia che Apple rappresenta alla sicurezza dei cittadini e delle aziende locali perviene in seguito alla decisione dei media di Stato cinesi di intensificare le loro critiche verso le aziende tecnologiche americane, probabilmente a causa dell’aumento della tensione tra i due Paesi. Apple ha tuttavia dichiarato come apprezzi «lo sforzo di CCTV per aiutare a educare i clienti su un argomento che riteniamo molto importante».