Il futuro iWatch – sempre che così verrà battezzato, dato il contenzioso con Swatch – sarà probabilmente orientato alla biometria. Lo rivelano non solo i rumor insistenti provenienti dall’Oriente, ma anche le recenti campagne d’acquisizione e d’assunzione volute da Apple, pronta a dotarsi di uno staff ricco di medici. E mercato e concorrenti iniziano a preoccuparsi: quale sarà la vera strategia del gruppo di Cupertino?
Non è una novità: già dallo scorso anno si è appreso come Apple stia pescando nel grande mare della biotecnologia e dell’ingegneria medicale. A svelarlo diversi profili Linkedin in quel della California, con circa una decina di esperti entrati a far parte delle fila di Infinite Loop. Secondo alcuni informatori riportati da Reuters, la Mela avrebbe intenzione di produrre un dispositivo con specifiche capacità di misurazione biometriche – iWatch, appunto – e queste tornate di assunzioni servirebbero all’azienda per accertarsi che le informazioni rilevate e le tecnologie impiegate siano perfettamente idonee.
Secondo il CFO di Rock Health Malay Gandhi, una società biometrica di San Francisco, i movimenti di Apple sarebbero inequivocabilmente la testimonianza dell’entrata nel settore dei biosensori. Un fatto indirettamente confermato da Carl Icahn, investitore Apple che recentemente si è reso protagonista di una polemica con l’azienda per il buyback delle azioni, che assicura l’arrivo di nuovi device per il 2014 in corso.
Mentre da Cupertino il portavoce Steve Dowling si rifiuta di commentare le domande di Reuters sul perché della creazione di un team medico, altre indiscrezioni provengono dalla Silicon Valley. Ted Driscoll, partner di Claremont Creek Venture, non ha dubbi: Apple ha creato un team di esperti nel settore biometrico, sebbene tenti di negarlo.
«Non c’è dubbio che Apple stia curiosando in quest’area. Apple sta assumendo ingegneri esperti nel monitoraggio dei parametri del corpo.»
In particolare, sarebbero quattro le aziende entrate nel mirino di Apple: Vital Connect, Masimo Corp, Sano Intelligence e O2 MedTech: la prima è specializzata in rilevazione del battito cardiaco e della temperatura corporea, la seconda è leader nel settore dell’analisi digitale dell’ossigenazione del sangue, le ultime due sono genericamente impiegate nella produzione di sensori biometrici a largo spettro. Ben 5 ingegneri di punta di queste società negli ultimi mesi, stando almeno a LinkedIn, si sarebbero già trasferiti negli uffici del Campus di Cupertino. E non è tutto, perché le assunzioni si estendono anche ad altre realtà: Senseonics Inc, specializzata nell’analisi dei livelli di glucosio, la startup di ricerca StartXMed, Cercacor e molte altre ancora. In totale, una trentina di persone al lavoro sull’orologio intelligente targato mela morsicata.
Mentre le aziende coinvolte lamentano un atteggiamento fin troppo aggressivo da parte di Apple – Joe Kiani di Masimo crede che la Mela stia “comprando personale”, per accedere a informazioni e know how riservato e anticoncorrenziale – ci si chiede il perché di così tanto impegno. E la risposta è fin troppo chiara: l’approvazione da parte della FDA. Ogni dispositivo con impatto sulla salute delle persone, infatti, deve essere approvato dalla Food And Drug Administration: la Mela, ovviamente, non vuole trovarsi la porta sbarrata per noncuranza o poca qualità del suo smartwatch.