Apple non intende tollerare oltre l’attività sul mercato della Procreate. Due prodotti, infatti, avrebbero superato il limite entro cui Cupertino può sopportare l’offesa di trademark e design propri, così ora lo scontro sembra essere inevitabile. E, a meno di un accordo extraprocessuale, la soluzione sarà raggiunta per sentenza.
Podium e Flypod sono due nomi troppo simili ad “iPod”. L’accusa verte su questo concetto per chiedere all’azienda rivale di sospendere la commercializzazione del prodotto, anche se il sospetto è che vi sia qualcosa di più del trademark a solleticare le ire dei legali di Cupertino. Il cosiddetto “podium”, infatti, ha una forma sospettosamente similare al sostegno degli iMac: l’utilizzo in abbinata di un iPhone non può che andare a scontrarsi con la suscettibilità della Apple, scatenando così la denuncia. Anche la grafica del sito e tutto l’approccio al design è fortemente sospetto, il che non può che rinforzare l’idea del dolo ancor più che non della semplice ispirazione.
Scott Baumann, massimo rappresentante Pivotal, avrebbe però già avanzato una tesi difensiva significativa: il termine “Podium” risalirebbe addirittura al 1743 («243 anni prima che la Apple fosse fondata»), ed i significati legati al concetto di sostegno smonterebbero l’accusa. La tesi appare però debole al cospetto delle più argomentate accuse della Apple, dunque la risposta “a caldo” appare al momento inconsistente.
L’accusa ha dato un ultimatum alla controparte: 25 Marzo. La parte accusata non si sbilancia, e spiega di volersi confrontare con i legali prima di esprimere un parere definitivo.