Con il Galaxy Tab 10.1 fermo ai box fino a nuovo ordine ed il Galaxy Nexus prossimo ad un rientro sulla scena grazie ad Android 4.1 Jelly Bean, il mercato a stelle e strisce rappresenta per Samsung un territorio fortemente a rischio. Le due sentenze potrebbero infatti compromettere la presenza del produttore asiatico negli USA ed Apple intende farle rispettare alla lettera: secondo quanto riportato da Florian Muller, infatti, sembrerebbe che l’azienda di Cupertino abbia contattato una serie di operatori e rivenditori statunitensi al fine di eliminare dalle vetrine qualsiasi esemplare dei due dispositivi finiti sotto accusa.
I gestori di numerosi punti vendita avrebbero dunque ricevuto una lettera minatoria firmata dal team di legali della mela morsicata, scritta in toni particolarmente aggressivi, nella quale il gruppo californiano richiede l’immediata rimozione dei Galaxy Nexus e dei Galaxy Tab dai rispettivi cataloghi. Una mossa, questa, con la quale Apple intende ottenere garanzie circa il rispetto a trecentosessanta gradi delle ingiunzioni emanate dal giudice Koh, ma che tuttavia lascia adito ad una serie di dubbi.
Il primo riguarda principalmente la tempistica: le lettere sarebbero state infatti inviate alcuni giorni prima della sentenza definitiva, chiedendo ai negozi di rimuovere due dispositivi dal proprio catalogo senza che vi fosse un documento firmato dalle autorità a supporto. Un secondo dubbio, sollevato direttamente da Samsung, riguarda invece l’effettiva possibilità per Apple di agire in tal modo: secondi un portavoce dell’azienda sudcoreana, infatti, l’ingiunzione non riguarderebbe i rivenditori autonomi, liberi di commercializzare gli stock di Galaxy Tab e Galaxy Nexus acquistati in precedenza.
Secondo Samsung, quindi, gli operatori ed i rivenditori non sarebbero direttamente coinvolti nella diatriba legale tra le parti e le relative conseguenze non dovrebbero ripercuotersi su di essi. La sentenza del giudice Koh, d’altro canto, stabilisce che eventuali terze parti indipendenti non risultano essere coinvolte nell’ingiunzione. Il gruppo asiatico, insomma, sembrerebbe sulla carta aver ragione, benché come sottolineato da Florian Muller è necessario dapprima fornire una definizione ben chiara di “indipendenti” prima di poter stabilire se Apple possa o meno richiedere ai carrier di bloccare le vendite dei due terminali della famiglia Galaxy.