Sebbene da Apple non giunga conferma alcuna, trapelano importanti dettagli relativamente al problema che il gruppo ha vissuto con i propri primi esperimenti per l’offerta di contenuti mappali su iPhone ed iPad. Emerge, soprattutto, la notizia del licenziamento di Richard Williamson, ossia il vertice del team deputato al progetto fallimentare delle mappe oggi disponibili sui device di Cupertino.
Che le mappe introdotte su iOS 6 fossero state una pericolosa caduta per Apple è stato chiaro fin dal primo minuto. Che il problema fosse grave è stato chiaro nel momento in cui il CEO del gruppo ha firmato una lettera pubblica di scuse agli utenti. Ma che il problema necessitasse di una soluzione immediata è stato chiaro soprattutto in Apple, ove la prima mossa è stata il licenziamento del responsabile del progetto per eliminare alla radice chi non ha rispettato gli standard qualitativi che l’azienda pretende per sé e per la clientela.
La lettera di scuse prima, la dipartita di Scott Forstall poi, la riorganizzazione interna infine: l’affair mappe sembra aver scatenato in Apple non una resa dei conti, ma sicuramente una forte riorganizzazione con cui Tim Cook ha preso definitivamente in mano il timone dopo aver ereditato il testimone da Steve Jobs. Il progetto delle mappe, in particolare, è giunto tra le mani di Eddie Cue, il quale si trova nuovamente responsabile di una riprogettazione: in precedenza alle sue cure era già stato affidato MobileMe, alle prese con gravi problemi all’esordio, ed oggi tanto le mappe quanto lo sviluppo di Siri saranno sotto sua diretta responsabilità.
I problemi con le mappe non hanno certamente penalizzato le vendite degli iPhone 5, tuttavia hanno calamitato forti dubbi circa la capacità Apple di sviluppare un servizio mappale sul quale basare la cartografia e la geolocalizzazione sui device del gruppo. Il ritardo accumulato, inoltre, ha fornito a Google la possibilità di sviluppare un’applicazione concorrente ed al contempo Nokia ha avuto la possibilità di presentare il proprio “Here” rafforzando la propria leadership in quanto ad offerta sulle mappe.
La sensazione è che il licenziamento sia un chiaro segno da parte di Tim Cook circa la pretesa di conservare standard qualitativi elevati in ogni ramo dell’offerta di Cupertino. Richard Williamson ha pagato direttamente per la mancata capacità di rispondere adeguatamente alle responsabilità raccolte ed ora Apple continuerà ad investire nel comparto per cancellare quanto prima la figuraccia ed offrire una futura offerta mappale all’altezza delle attese.
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