Piccoli quanto significativi indizi: l’iPhone fluttua nell’aria senza materializzarsi, ma a quanto pare a partire da Gennaio sarà finalmente in vendita interpretando l’avventura Apple nel mondo della telefonia. Il telefono che nasce sul modello dell’iPod potrebbe addirittura già essere in produzione ed in ogni caso da Cupertino sarebbero già partite tutte le verifiche necessarie per la registrazione internazionale del marchio.
Microsoft ha palesato fin da subito l’intenzione di fare del proprio Zune un player prima ed un telefono poi. Apple ha già tentato l’avventura a suo tempo insieme a Motorola, ma il Rokr non scatenò gli entusiasmi delle masse ed il progetto decadde ben presto. Ora Apple potrebbe invece abbracciare l’avventura in solitaria, spostando nel settore il know-how raccolto durante i primi anni di successo dell’iPod.
L’ipotesi di un iPhone sul mercato già in Gennaio giunge dall’analista Jesse Tortora del Prudential Equity Group: nessuna fonte ufficiale è stata nominata nel report consegnato ai clienti, ma l’ipotesi è giudicata quantomeno fondata in seguito ad una serie di circostanze indicative. Tortora va inoltre ulteriormente nello specifico spiegando come Apple potrebbe immettere sul mercato 2 diversi modelli di iPhone: uno sarebbe sul modello Smartphone, uno dei due sarebbe dotato di potenzialità wireless, uno dei due avrebbe dimensioni più generose. Impossibile sapere altro, il rumor rimane al momento totalmente nebuloso.
La notizia giunge nel giorno in cui le anticipazioni sui dati fiscali del trimestre Apple evidenziano un congenito rallentamento della crescita dell’iPod sul mercato: il 75% degli utenti dotati di player ha ormai in mano un iPod, difficile proseguire la cavalcata. In compenso il settore Mac andrebbe a gonfie vele e la transizione ad Intel rivelerebbe almeno nel breve periodo tutti i vantaggi della storica virata. I dati dovrebbero essere annunciati ufficialmente nelle prossime ore, anche se la comunicazione potrebbe essere parzialmente viziata dai doveri derivanti dal problema emerso nelle scorse settimane in riferimento al caso delle stock option irregolari coinvolgenti anche Cupertino.