Apple torna su Google Play, per la terza volta negli ultimi mesi. Dopo “Passa a iOS” e l’app per la gestione degli altoparlanti Beats, è finalmente giunto il momento di Apple Music: nella tarda serata di ieri, infatti, il colosso di Cupertino ha reso disponibile la piattaforma di streaming musicale anche per Android. Il software è tuttavia ancora in beta e, per tanto, non sembrano essere presenti tutte le funzioni già disponibili su iOS.
Da oggi tutti gli utenti Android che desiderano vagliare la piattaforma Apple Music, potranno avviare i tre mesi gratuiti di prova. Sarà sufficiente recarsi sull’apposita pagina su Play Store, scaricare e installare l’app, nonché seguire le comode istruzioni a schermo. L’applicazione ricorda nell’estetica quella già disponibile per iOS: Apple, pur cercando di adattare alcune feature al robottino verde, non sembra aver infatti adottato il material design di Google.
Così come sottolinea AppleInsider, trattandosi di una beta gli utenti Android dovranno convivere con qualche limitazione, a quanto pare momentanea. La riproduzione di video, ad esempio, non è ancora abilitata, mentre il processo di registrazione potrebbe richiedere un po’ di pazienza qualora si cercasse di acquistare un piano famiglia: per questo scopo, secondo quando reso noto dall’azienda, sarà necessario terminare la procedura con un Mac o un device iOS.
Invariate, invece, le feature di punta dell’ambiente musicale di Apple: gli utenti potranno accedere allo streaming on demand, alla Radio Beats 1, al social network Connect e alle playlist curate da esperti.
L’applicazione è marcata come versione 0.9.0 e pesa circa 29 megabyte per il download. Per funzionare correttamente, tuttavia, è richiesta una versione di Android pari alla 4.3 o successiva. In riferimento alle due precedenti software Apple già disponibili su Play Store, al momento della stesura di questo articolo non si rilevano grandi polemiche dagli utilizzatori, così come invece avvenuto nelle scorse settimane. In molti, infatti, hanno espresso recensioni negative false, così da ridurre il punteggio di rating delle due app sopracitate. Non resta che attendere, di conseguenza, la prima reazione del grande pubblico.