Sono passati solo pochissimi mesi dalla famosa lettera indirizzata da Taylor Swift ad Apple, per protestare contro la gestione delle royalties durante il periodo di prova di Apple Music. Eppure sembra siano trascorsi anni luce da quella contrapposizione, considerando come tra l’artista e il gruppo di Cupertino sia definitivamente scoppiato l’amore. La popstar statunitense, forte del successo dell’ultimo album, ha infatti annunciato un documentario in esclusiva per la piattaforma di streaming targata mela morsicata, inerente al tour di “1989”. Un prodotto che sarà disponibile solamente su Apple Music, a partire dal prossimo 20 dicembre.
Quello tra Taylor Swift e le piattaforme di streaming musicale non è mai stato un rapporto semplice, basti pensare come lo scorso anno la popstar abbia deciso di ritirare i propri dischi da Spotify, poiché insoddisfatta dalla possibilità d’ascolto gratuito. Una scelta che di recente ha fatto proseliti, tra cui anche Adele, quest’ultima decisa a non concedere il suo “25” alle piattaforme di streaming, fatta eccezione per Pandora. Proprio per questo motivo, la ritrovata armonia con Apple Music ha dell’esemplare: dimostra come, lavorando fianco a fianco, sia possibile superare le contrapposizioni per trovare soluzioni che siano condivisibili sia dagli artisti che dalle esigenze di mercato.
Il documentario, chiamato “The 1989 World Tour Live”, è stato girato nel corso dell’ultimo tour della cantante, unendo sia esibizioni dal vivo che momenti di backstage. L’occasione è stata quella del concerto all’ANZ Stadium di Sydney, in Australia, dove lo scorso 28 novembre la giovane ha segnato uno dei suoi tanti record live, tra fan in delirio e ospiti celebri come Alanis Morissette, Steven Tyler e Wiz Khalifa. Come già anticipato, il filmato sarà disponibile unicamente su Apple Music a partire dal 20 dicembre.
Con questa mossa, l’iniziale contrapposizione tra la popstar dell’anno e il gruppo californiano giunge al suo lieto epilogo. Lo scorso giugno, alla vigilia del lancio di Apple Music, Taylor Swift aveva indirizzato una lettera pubblica alla dirigenza di Cupertino, lamentando la decisione di non corrispondere royalties ai musicisti nei tre mesi di prova gratuita del servizio. Poche ore dopo la pubblicazione, Eddy Cue ha confermato il versamento dei corrispettivi compensi agli artisti anche durante la fase di trial, spiegando come proprio la missiva della popstar abbia contribuito a far cambiare idea all’azienda. Una simile apertura ha convinto la stessa Swift a concedere immediatamente “1989” in streaming, avviando così una fitta collaborazione con l’azienda, culminata con il documentario in oggetto e con un’intervista altrettanto esclusiva su Beats 1, in compagnia di Zane Lowe.