Apple nel mirino dell’Antitrust francese: la società di Cupertino avrebbe abusato della propria posizione per offrire accordi più vantaggiosi nei propri store rispetto aii negozi dei concorrenti. Ne è derivato un controllo severo durato 24 ore, tra analisi di documenti, fatture di vendita e molto altro.
Stando a quanto riportano le cronache locali, gli Apple Store francesi avrebbero subito controlli e perquisizioni voluti dall’Autorité de la Concurrence, che hanno portato alla confisca di non meglio precisati documenti. Il tutto nascerebbe da una discriminazione commerciale: le politiche di Apple renderebbero poco vantaggiosa la vendita di prodotti a marchio Mela fra i rivenditori indipendenti, costringendoli così alla chiusura forzata o alla bancarotta per mancanza di clienti.
Il tutto nasce a metà del 2012, quando il distributore indipendente eBizcuss è finito in bancarotta, con la dismissione forzata di ben 15 negozi Oltralpe. Ne sono nate quindi delle accuse di “Abuso di posizione dominante”, “Abuso di dipendenza economica” e di “concorrenza sleale”, su cui l’Antitrust ha iniziato ora la fase di verifica.
Tra le tante pratiche contestate, quelle sugli stock: Apple rifornirebbe prima i suoi negozi, mandando materiale ai reseller solo in un secondo momento. eBizcuss, ad esempio, lamenta di aver atteso tempi biblici per ricevere i propri ordini di iPhone e iMac, con l’effetto di perdere clienti, quest’ultimi recatisi negli Apple Store ufficiali. Inoltre, le politiche sugli sconti sarebbero giudicate dalla concorrenza come “draconiane e restrittive”: Cupertino non consentirebbe promozioni e offerte così come avviene per i produttori di PC, bensì tollererebbe minime riduzioni di prezzo – dalle 100 alle 130 euro – solo durante specifici periodi dell’anno e in concomitanza con l’uscita di nuove versioni dei suoi prodotti.
L’Antitrust non ha al momento emesso nessun giudizio nei confronti di Apple e non ha nemmeno commentato le motivazioni e l’esito delle perquisizioni di questi giorni. Si dovrà attendere la fine delle fase d’indagine per scoprire se la Mela sia davvero responsabile di quanto accusato dalla concorrenza e le eventuali conseguenze attese, tra cui delle multe particolarmente salate.