Apple ha in programma di integrare in Apple News un nuovo servizio premium su abbonamento basato sull’app Texture, che la casa di Cupertino ha concordato di acquisire lo scorso mese. Lo rivela Bloomberg, secondo fonti che dicono di essere a conoscenza dello sviluppo.
Il produttore di iPhone e iPad vorrebbe generare maggiori entrate dai contenuti e dai servizi online e l’ingresso della tecnologia di Texture, conosciuto come il “Netflix delle riviste“, che consente agli utenti di iscriversi a oltre 200 riviste per 9,99 dollari al mese, dovrebbe aiutarla a raggiungere i propri obiettivi. In base a quanto raccontato, la compagnia californiana sta integrando la tecnologia e i dipendenti del team acquisto in Apple News proprio per creare un servizio premium a pagamento, che dovrebbe essere lanciato su iOS a partire dal prossimo anno.
Una fetta dei ricavi provenienti dagli abbonamenti degli utenti dovrebbero andare agli editori che fanno parte del programma; i titoli delle riviste digitali disponibili in Texture comprendono People, Vogue, Rolling Stone, National Geographic, GQ, Sports Illustrated, Wired, Maxim, Men’s Health, GQ, Bloomberg Businessweek, ESPN The Magazine e Entertainment Weekly.
Apple si è rifiutata di commentare il rapporto, in quanto non ha annunciato i suoi piani pubblicamente, ma lo scorso mese il suo vicepresidente Eddy Cue aveva fornito una dichiarazione sull’interesse per Texture, spiegando che «ci impegniamo a fare del giornalismo di qualità da fonti affidabili e a permettere alle riviste di continuare a produrre storie piacevolmente progettate e coinvolgenti per gli utenti».
L’azienda guidata da Tim Cook ha precedentemente offerto un’app chiamata Edicola con riviste e giornali digitali, ma gli abbonamenti erano disponibili solo su base individuale. Ora, un nuovo servizio semplificato su Apple News che copre più pubblicazioni editoriali potrebbe stimolare l’utilizzo del servizio da parte degli utenti e soprattutto generare nuove entrate per la mela, in maniera simile a quanto possibile da Apple Music, il cui abbonamento costa 9,99 dollari al mese. Come sottolinea Bloomberg, anche il servizio di streaming musicale è stato realizzato attraverso un’acquisizione: Apple ha acquistato Beats Music e il business dei dispositivi audio Beats nel 2014 per 3 miliardi di dollari. All’epoca, Beats Music contava meno di un milione di abbonati e Apple lo ha trasformato in oltre 40 milioni di utenti paganti.
Sebbene si dica che Apple offrirà una fetta delle entrate degli abbonamenti agli editori, non è chiaro quanto sia disposta a condividere con loro. Per quanto riguarda App Store, la compagnia tecnologica trattiene una percentuale del 15% sugli abbonamenti delle app e una percentuale del 30% per le normali singoli vendite delle applicazioni delle terze parti.