Gli attacchi Apple nei confronti di Kodak per alcuni brevetti dovranno necessariamente rallentare, con l’azienda di Cupertino che non potrà proseguire lungo la strada intrapresa fino ad oggi. A stabilirlo è stato il giudice Allan Gropper, colui che supervisiona lo stato di Chapter 11 in cui l’azienda è finita da alcuni mesi. Apple, insomma, non potrà istituire nuove cause contro Kodak e dovrà attendere per quelle ancora in corso, senza possibilità di apportare le modifiche desiderate.
Nodo principale della questione è un brevetto relativo alla visualizzazione dell’anteprima di fotografie digitali mediante un display LCD, il quale secondo i legali della mela morsicata rappresenterebbe una violazione di altre proprietà intellettuali possedute dall’azienda di Cupertino. Di qui la denuncia nei confronti di Kodak, la quale ha tuttavia cercato di vendere il proprio portfolio brevetti per una cifra prossima ai 2,6 miliardi di dollari, così da ottenere nuovo denaro contante con il quale affrontare il regime di bancarotta nel quale versa da diverso tempo.
Il giudice Gropper ha quindi ritenuto inappropriata la volontà di Apple di bloccare tale processo di vendita per difendere i propri diritti, impedendo inoltre al gruppo ora guidato da Tim Cook di lanciare nuove accuse nei confronti di Kodak. Nel frattempo, però, le autorità continueranno ad indagare circa l’eventuale proprietà da parte di Apple di tale brevetto, il quale rischia seriamente di compromettere ulteriormente la situazione di uno dei gruppi che hanno fatto la storia della fotografia e che ora sembra destinato inesorabilmente a scomparire per sempre.
Oltre a tale brevetto sembrerebbe poi che Apple abbia intenzione di scagliarne altri contro la stessa Kodak, relativamente ad alcune tecnologie utilizzate in stampanti, fotocamere digitali e cornici digitali: tale denuncia, però, non potrà essere presentata presso l’International Trade Commission, proprio in seguito alla nuova decisione da parte del giudice Gropper, così come la questione attualmente in corso non potrà essere spostata presso la corte di Manhattan come richiesto dall’azienda californiana.