L’attesa è tutta per stasera: Cupertino, ore 10 (19 ora italiana). Apple avrà gli occhi di tutto il mondo addosso e dovrà dimostrare non solo che l’iPhone 4 è un buon telefono, ma anche che il gruppo è in grado di rispondere bene ad uno stato di crisi. Nelle ore precedenti alla conferenza, però, stanno emergendo importanti notizie relative al modo in cui Apple sta progettando di rispondere ai media ed agli utenti, con un rumor su tutti a farsi largo: Apple non richiamerà l’iPhone 4.
Dopo la bocciatura Consumer Reports, il “recall” era sembrato ineludibile. Si tratta però di una scelta onerosa, scomoda e, soprattutto, poco bilanciata nei confronti di un bug che, pur venendo a galla ora con prepotenza, è in realtà legato da tempo con la storia del telefono di Cupertino. Sull’iPhone 4 è emerso tutto con maggior forza in conseguenza del nuovo design e con l’identificazione dell’antenna con la parte metallica esterna della scocca. Apple, quindi, potrebbe aver pensato ad una soluzione alternativa la quale avrà però la responsabilità pesante di andare incontro alle attese del mercato affinchè l’iPhone non continui a rimanere un tarlo onnipresente nella copertura mediatica attorno al gruppo.
Fonti vicine a Cupertino negano con forza la possibilità di un richiamo degli iPhone venduti: Apple potrebbe voler evitare di macchiare il proprio pedigree in questo modo e, vista la natura del problema, potrebbe invece giocare su altri fattori presentando agli utenti una soluzione accomodante direttamente presso gli Apple Store. Le ipotesi della vigilia sono relative ad una schermatura trasparente che copra l’antenna annullando il contatto delle dita, oppure un “Bumper” in regalo per proteggere il telefono cancellando al tempo stesso i problemi di ricezione. Più difficilmente Apple eviterà qualsivoglia azione poichè in questa precisa situazione potrebbe essere pericoloso non offrire subito qualcosa in cambio per cercare collaborazione e benevolenza nei confronti di quanti si sentono oggi danneggiati dall’aver investito danaro in un telefono difettoso.
Una sola importante spiegazione ufficiale è già giunta da Apple: Steve Jobs non sapeva. Ancora una volta l’azienda si pone a tutela del proprio CEO, estraniando la sua posizione dal caso e negando il fatto che fantomatici ingegneri interni avessero avvisato il numero uno di Cupertino di quanto avrebbe potuto succedere. Bloomberg, da parte sua, respinge le accuse: la fonte è affidabile e quanto riportato va quindi ben oltre la semplice voce di corridoio. Per Apple, insomma, il tappetino rosso non c’è e quella di stasera sarà una vera e propria battaglia comunicativa nella quale ogni singola parola sarà analizzata, pesata ed approfondita: per la prima volta, insomma, Apple dovrà dimostrare di saper difendere oltre che attaccare perchè in questo caso è necessario portare a casa a tutti i costi il risultato.