Alle 14 ora italiana, quando a Cupertino saranno le ore 6 del mattino, Apple terrà una nuova conferenza stampa con tanto di diretta streaming per tutti gli interessati. Una “one more thing” del tutto speciale, nella quale per una volta non saranno i prodotti ad essere al centro dell’attenzione, ma bensì i bilanci del gruppo. Perché una risposta in tal senso, a questo punto, Apple la deve ai propri investitori.
La realtà in discussione è quella di un gruppo che dorme su di un guanciale fatto di circa 98 miliardi di dollari, cifra quadruplicata nel giro di 3 anni circa. Tale ammontare rappresenta per il gruppo di Cupertino una assicurazione di enorme efficacia. Steve Jobs a suo tempo spiegava come tale riserva fosse necessaria per supportare le strategie dell’azienda, sempre “all’attacco” e sempre pronta ad abbracciare rivoluzioni che determinano forti rischi potenziali a fronte di enormi opportunità. Jobs non mise mai in discussione l’ipotesi di un dividendo che redistribuisse la ricchezza accumulata, ma oggi le certezze di allora sembrano incrinate e Tim Cook potrebbe pertanto rompere gli indugi: l’annuncio di un dividendo è l’ipotesi più accreditata della vigilia.
Se tale eventualità troverà conferme nelle parole di Tim Cook, Apple potrebbe puntellare il valore delle proprie azioni, volato verso quota 600 dollari sbriciolando giorno dopo giorno i record del passato. Così facendo gli azionisti AAPL otterrebbero un premio supplementare per la fiducia dimostrata nel gruppo, monetizzando in parte il possesso delle azioni senza la necessità di doverle giocoforza rivendere. Se dividendo sarà, potrebbe essere a cadenza trimestrale (per un programma di redistribuzione permanente), oppure una-tantum, con un vero e proprio premio alla fiducia di chi anche recentemente, ed a caro prezzo, ha confidato nella bontà delle strategie di Cupertino.
Quando a suo tempo Microsoft iniziò ad alzare il proprio dividendo seguendo una strategia differente da quella di Cupertino, gli analisti bocciarono in buona misura tale scelta poiché tale da mettere in discussione possibili espansioni future, sottraendo risorse a ricerca e sviluppo in favore di semplici manovre finanziarie. Trattasi però di giudizi opinabili e, soprattutto, da soppesarsi alla luce di due situazioni del tutto differenti: da una parte un gigante ferito che dopo anni di sbandamento sta trovando la via del ritorno, dall’altra una mela che ha imparato a volare e che non intende fermare proprio ora la propria avanzata.
Quel che non ci sarà durante la conference call sarà il nuovo iPad: il gruppo non prevede di fornire dati o stime relative ai prodotti in distribuzione, né ci saranno comunicazioni relative a future novità. L’evento parlerà esclusivamente di questioni economiche e di quel tesoretto da quasi 100 miliardi di dollari che Tim Cook ha il dovere di sfruttare. Il tutto, peraltro, nei minuti che precedono l’apertura della borsa a Wall Street: la seduta odierna si preannuncia particolarmente calda.
Update 1
Le azioni AAPL aprono in aumento del 3% nella parentesi di contrattazione pre-market.
Update 2
Apple si appresterebbe ad annunciare tanto un dividendo trimestrale quanto un buyback delle azioni.