Ancora conferme in arrivo riguardo il nuovo servizio di cloud storage musicale targato Apple. Ancora una volta è un brevetto rintracciato da PatentlyApple a mostrare nuovi dettagli sul progetto in fase di ultimazione in quel di Cupertino: trattasi in particolare di un sistema in grado di riprodurre musica in streaming via iPhone ed iPad riducendo al minimo i tempi di attesa per il caricamento in buffer dei brani.
Battezzato “Local Storage of a Portion of Streamed Media Items”, il brevetto in questione fa riferimento ad un sistema ibrido per l’adozione del servizio cloud di Apple: qualora venga scelto di adottare questo come canale per la riproduzione dei propri brani, infatti, gli ingegneri Apple hanno realizzato una nuova tecnologia in grado di archiviare una porzione delle tracce musicali sui dispositivi, lasciando poi a questi ultimi il compito di collegarsi ai server della Mela per scaricare la parte restante.
Agendo in questo modo è possibile lanciare in parallelo l’esecuzione del brano ed il caricamento dello stesso dalla Rete, senza dover attendere il caricamento di una porzione sufficientemente ampia a permetterne l’ascolto in maniera fluida. Archiviando sui dispositivi solo una piccola parte delle tracce audio, presumibilmente tra i 10 ed 20 secondi, si riduce inoltre lo spazio occupato dalla musica su iPhone ed iPad, permettendo così agli utenti di avere a disposizione ulteriore spazio per l’installazione di applicazione o per l’archiviazione di documenti.
Prima di lanciare il proprio servizio di streaming audio in salsa cloud, il cui nome sarà con ogni probabilità iCloud, Apple ha intenzione di rifinire ogni singolo dettaglio per mettere nelle mani degli utenti uno strumento in grado di sostituire a tutti gli effetti le attuali soluzioni dedicate alla riproduzione musicale. Un simile brevetto, se opportunamente implementato in iOS, offre di fatto la possibilità di ascoltare i propri brani come se fossero interamente salvati nella memoria del terminale, rendendo iCloud estremamente funzionale.