Un fenomeno sicuramente tanto diffuso quanto tacito è esploso con un certo clamore attorno al marchio Apple: Corey Greenberg, noto giornalista USA che si occupa di tecnologia, avrebbe infatti ricevuto dalla società di Cupertino una ingente somma per mettere un certo entusiasmo nelle proprie opinioni relative ai prodotti della mela.
La tentazione non poteva che essere forte per un giornalista che si presenta con grande frequenza in tv per proporre al pubblico gli ultimi ritrovati dell’hi-tech. Greenberg è stato addirittura interrotto durante uno dei suoi “spot” Apple dal collega Matt Lauer, il quale ha evidentemente fiutato il tono poco giornalistico e le opinioni stranamente sbilanciate del “guru”.
Greenberg è noto in particolare per essere un importante collaboratore del gruppo NBC. E’ lo stesso giornalista, però, ad escludere ogni coinvolgimento NBC nella vicenda, sottolineando come le sue collaborazioni siano sempre rimaste isolate da ogni “incentivo” esterno. Nei suoi interventi promozionali Greenberg avrebbe elogiato prodotti quali l’iPod (definito in trasmissione come un «eccellente player […] è la via da seguire») mettendo in atto una fusione tra informazione e promozione sempre stigmatizzata soprattutto dal giornalismo anglosassone.
Il caso, esploso sulle pagine del Washington Post, lascia intendere come la piaga dell’opinione pilotata sia un fenomeno decisamente ampio e quasi istituzionalizzato. Greenberg nella fattispecie avrebbe ricevuto generosi oboli da 15.000 dollari l’uno per “parlar bene” di aziende quali Sony, Hewlett-Packard, Seiko Epson, Creative Technology ed Energizer Holdings. Il tutto sarebbe stato messo a segno dal giornalista attraverso la lunga sequela delle sue variegate apparizioni televisive su WNBC, CNBS, Fox ed altri.