Una soluzione per utilizzare qualsiasi un qualsiasi computer come se fosse il nostro, ritrovando file, cartelle e documenti personali. È l’ultima idea di Apple che, a quanto pare, sembra essersi interessata al remote personal computing registrando uno dei tanti brevetti targati Mela.
Il sistema prende il nome di “Mirrored File System” e proprio dal concetto di specchio prende le proprie basi. Due o più computer in rete, chiamati “reclutatore” e “volontario“, potrebbero scambiarsi file e compiti, delegando task particolari o intensivi a più macchine connesse in rete. In questo modo, il computer delegato diventerebbe una vera copia del terminale principale, riproducendone in tutto e per tutto le funzioni.
Nella pratica, questo si potrebbe tradurre in applicazioni di indubbia utilità. Ad esempio, si potrebbe utilizzare il proprio iPhone per trasformare un Mac pubblico nel proprio personal computer, ritrovando impostazioni, password, file e applicazioni che si è soliti utilizzare.
In realtà, tuttavia, la potenza di questo sistema potrebbe essere sfruttata per elaborazioni intensive, come ad esempio il rendering in ambito professionale: in questo caso, tutti i Mac connessi alla stessa rete di volontari e reclutatori sarebbero in grado di condividere i task più complessi, riducendo così i tempi di attesa e migliorando la qualità del risultato finale. Non si tratta, infatti, di più macchine che lavorano sullo stesso progetto, bensì di una serie di cloni che gestiscono lo stesso compito come se fossero un Mac solo.
L’intera metodologia viene definita come “trasparente”. A quanto trapelato, l’utente non dovrà preoccuparsi di coordinare tutti i computer interconnessi, basterà agire sul terminale principale affinché tutti i nodi del network si spartiscano autonomamente task, strumenti e file.
Non è dato sapere se, e quando, questo brevetto vedrà la realizzazione di un’applicazione tangibile. Cupertino, in effetti, è solita registrare i più svariati prodotti che, in realtà, non vedranno mai la luce.