La normativa antitrust dell’Unione Europea, ovvero la Digital Markets Act, più conosciuta come DMA, è entrata in vigore all’inizio di quest’anno e ha già costretto Apple a compiere profondi cambiamenti nell’App Store, tra cui consentire agli sviluppatori di offrire metodi di pagamento alternativi all’interno delle loro applicazioni. Con l’arrivo di Vision Pro in Europa, ma non in Italia al momento, anche sello store del visore di realtà mista verrà data questa possibilità agli sviluppatori terze parti.
Questa possibilità di pagamento alternativa (fermo restando l’aggiornamento a visionOS 1.2) segue i cambiamenti già effettuati su iOS, macOS, watchOS e tvOS. Molto semplicemente gli utenti, invece di essere reindirizzati automaticamente su App Store, potranno eseguire pagamenti su web o direttamente nelle app stesse. Inutile dire che una parte del pagamento viene girata ad Apple. Questo cambiamento, per certi versi epocale, ha portato su iOS anche un app store alternativo a quello ufficiale, Aptoide. Questo è solo un passo verso la soluzione amichevole delle “dispute” tra Apple e l’Unione Europea. Da qualche settimana sappiamo che Apple Intelligence non in arriverà in Europa con il lancio di iPhone 16 e iOS 18 proprio per presunte problematiche di applicazione del DMA. La questione è molto c0mplicata e complessa, tanto che la stessa commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager, ha rilasciato pochi giorni fa una dichiarazione che non lascia molto spazio al dialogo tra le parti. Ma questa è solo una delle tante problematiche che sono in ballo tra Unione Europea e i giganti del digitale. E’ notizia di ieri che Meta rischia una maxi multa per comportamento sleale verso i consumatori.