Apple conquista nuovamente l’ambito primo posto fra le aziende più ammirate del mondo, nella classifica annuale realizzata da Fortune. Non propriamente una sorpresa per il gruppo di Cupertino, considerato come la società detenga saldamente il titolo da ben 11 anni consecutivi. Seguono quindi Alphabet di Google, nonché Berkshire Hathaway di Warren Buffett.
La classifica di Fortune si basa sull’opinione di 3.900 individui, tra direttori d’azienda, manager e analisti di settore, i quali hanno selezionato le aziende più rilevanti sul Pianeta per l’annuale classifica “World’s Most Admired Companies”. Apple conquista ancora una volta la prima posizione ottenendo i massimi punteggi nelle categorie innovazione, qualità della gestione, responsabilità sociale, uso degli asset aziendali, solidità finanziaria, qualità dei prodotti e dei servizi, nonché competitività globale.
La lista comprende 50 compagnie e, oltre alle già citate Apple, Alphabet e Berkshire Hathaway, riporta nomi di culto come Microsoft alla settima posizione, Facebook alla dodicesima e molti altri ancora. Apple ha di recente raggiunto la posizione sei della classifica Top 100 Global Technology Leader di Thomson Reuters, confermando quindi l’interesse internazionale per il business di Cupertino.
A premiare il gruppo californiano non è soltanto il successo dei suoi dispositivi, con un 2017 trainato dalla novità di iPhone X, ma anche l’universo dei servizi. App Store sta per superare in guadagni gli introiti dell’intera cinematografia mondiale, mentre Apple Music potrebbe presto mutare forma, diventando anche una piattaforma per lo streaming video. Non è però tutto: hanno contribuito anche l’attenzione dell’azienda per l’ambiente e i temi sociali, nonché gli investimenti nel settore dell’istruzione, gli investimenti nelle aziende partner o di terze parti, la cura del marchio, la reputazione fra i consumatori e moltissimo altro ancora. Una soddisfazione, in definitiva, per la mela morsicata, giunta durante settimane critiche dovute alle polemiche sul sistema di rallentamento degli iPhone meno recenti, dotati di batterie dall’ormai ridotta capacità di alimentazione.