Problemi di privacy per Apple in Germania: la Corte Regionale di Berlino ha infatti richiesto al gruppo di modificare le policy sulla gestione dei dati personali dei clienti, perché in contrasto con le normative tedesche in materia. A quanto pare, Apple non può chiedere di cedere il consenso al trattamento dei dati personali senza prima spiegare nel dettaglio come e in che mani finiranno tali informazioni.
Stando a un comunicato pubblicato dall’associazione dei consumatori Verbraucherzentrale Bundesverband (VSBV), Apple non può più comunicare vaghe indicazioni sull’utilizzo dei dati personali e, fatto questo non da poco, potrebbe vedersi inibito l’utilizzo di tali dati per servizi di localizzazione o di advertising:
«Apple richiede ai suoi consumatori un “consenso globale” per l’utilizzo dei loro dati, mentre la legge tedesca vuole che il cliente conosca in dettaglio quale dato verrà utilizzato e per quale scopo. Apple non potrebbe richiedere il permesso di utilizzare nomi, indirizzi e numeri di telefono dei contatti degli utenti.»
In altre parole, qualora Apple volesse continuare a fornire i suoi servizi – e quelli di localizzazione o di utilizzo della rubrica toccano tutti informazioni sensibili che la legge sulla privacy tedesca protegge strenuamente – dovrà essere esplicita sui suoi scopi. Il consenso globale, sebbene molto in voga fra tutte le aziende immerse nell’universo IT, è fin troppo generico e non permette all’utente di comprendere appieno i motivi della raccolta di certe informazioni sensibili. In particolare, pare proprio che le corti tedesche abbiano voluto evitare la possibilità che dietro a servizi della Mela si nascondano altri scopi pubblicitari, che dovrebbero essere sempre esplicitati al cliente.
Non è la prima volta che la Mela, così come altre simili società, si trovano a scontrarsi con le normative locali sulla gestione della privacy. La FCC lo scorso febbraio ha richiesto un maggiore impegno di trasparenza sulle opzioni di privacy a tutte le aziende che agiscono sui servizi mobile, lo stesso ha fatto l’Unione Europea il mese scorso. Non resta che sapere, a questo punto, quale strategia deciderà di perseguire Cupertino: svelerà le proprie carte o, semplicemente, inibirà certe feature sul territorio tedesco?