Apple annuncia i risultati fiscali del Q2 e, sebbene le vendite di iPhone e iPad abbiano tenuto nonostante le aspettative, vi è il primo calo dell’azienda in 10 anni. Complice la riduzione del titolo in borsa, la mancanza di nuovi device e l’immobilità della società negli ultimi sei mesi, per la prima volta la Mela rallenta i suoi utili. Ma quelli annunciati non sono comunque dei dati preoccupanti.
Secondo quanto diramato nell’incontro per gli investitori, gli incassi totali del secondo quarto fiscale sono stati pari a 43.6 miliardi di dollari, derivanti dalla vendita di 37.4 milioni di iPhone, 19.5 milioni di iPad e circa 4 milioni di Mac. Il guadagno netto dell’azienda nel periodo di riferimento è quindi di 9.5 miliardi, mentre la liquidità cash sale incredibilmente dai 137 ai 145 miliardi di dollari. Il calo però è nel margine lordo, che passa dal 47,4% dello scorso anno al 37,5% attuale.
La nostra generazione di cash rimane molto forte, con oltre 12,5 miliardi di cash flow generato dalle operation nel corso del trimestre, e un cash balance finale di 145 miliardi di dollari
Nessuno in quel di Apple pare essere preoccupato della riduzione degli utili, anche perché le alte e inattese cifre di vendita, con l’aumento della liquidità, lasciano ben sperare per il futuro. Non è nemmeno turbato Tim Cook, il quale ha dichiarato:
«Siamo lieti di annunciare un fatturato record per il trimestre di marzo grazie alla continua forte performance di iPhone e iPad. I nostri team sono al lavoro su fantastici nuovi hardware, software e servizi e siamo molto entusiasti dei prodotti nella nostra pipeline.»
Wall Street ha risposto con una speranzosa cautela alle dichiarazioni di Apple, con un iniziale aumento di 7 punti percentuali delle azioni, assestatesi nel corso della giornata. Se questo trend dovesse confermarsi, le azioni di Apple dovrebbero tornare lentamente a salire fino al target price di 500 dollari nelle prossime settimane. A convincere la borsa, però, pare sia stato più l’annuncio del maxi-assegno di 100 miliardi di dollari per gli investitori, distribuito in diverse trance dai prossimi mesi fino al 2015. Il forziere è stato aperto e questo pare dare più fiducia ai mercati di qualsiasi altro intervento di Cupertino, presentazione dei nuovi iDevice compresi. Ma saranno proprio i dispositivi con la mela morsicata – iPhone 5S in primis – a determinare la prova del fuoco per il gruppo. Se ne saprà di più a giugno, in concomitanza con la WWDC. E poi durante i mesi autunnali, periodo per il quale Tim Cook ha promesso «eccitanti nuove categorie di prodotto».
Tim Cook ha definito «frustrante» il calo nel valore delle azioni AAPL, ma ha ribadito la focalizzazione del gruppo nella produzione di prodotti innovativi. Il CEO di Cupertino, insomma, prende tempo agli occhi di chi in queste ore sembra volerlo mettere in discussione: tutto rinviato a tra qualche mese, quando i nuovi prodotti vedranno la luce. Lì, e soltanto lì, i giudizi e le sentenze potranno prender forma.